14 gennaio 2009

IL DIRETTIVO DELL’ IDV DI PIEDIMONTE MATESE CONTRASTA L’ATTACCO MEDIATICO.


Piedimonte Matese. Il Direttivo dell’IDV di Piedimonte Matese ha espresso con un comunicato il proprio dissenso per i continui attacchi mediatici di cui il partito è fatto oggetto. “Da tempo ormai certa stampa e certa televisione, ha precisato il Dott. Emilio Iannotta dirigente del partito, non casualmente e non disinteressatamente, sta cercando di infangare l'Italia dei Valori, il Presidente Antonio Di Pietro e gli esponenti di punta del partito. Il 15% conseguito alle elezioni regionali abruzzesi ha costituito per tanti un campanello d'allarme che ha provocato una reazione politico-mediatica della peggior risma. Ancora una volta tornano a galla, nella sua allarmante attualità, la profonda anomalia italiana di un persistente (anzi imperante) conflitto di interessi politico-mediatico-economico-giudiziario e la responsabilità politica di alcuni gruppi dirigenti del centrosinistra che quel conflitto di interessi non hanno mai voluto affrontare e risolvere con determinazione.” L’IDV paga il prezzo di aver esercitato una opposizione puntuale ed intransigente in Parlamento e di averla testimoniata e veicolata nelle piazze tra i comuni cittadini. Non ci perdonano di aver promosso un referendum per abrogare il Lodo Alfano e di aver raccolto un milione di firme a sostegno dello stesso. Nè di essere stati vicini nelle piazze agli insegnanti, agli studenti, ai dipendenti Alitalia licenziati o ricattati. Non ci perdonano di aver svelato, per tempo e per primi, la svendita di Alitalia ad un gruppetto di amici imprenditori, con un mare di licenziamenti e l'accollo ai cittadini italiani di un mare di debiti. Non ci perdonano di porre costantemente sotto i riflettori i privilegi e la ricerca ostinata di impunità della casta politica. E' lampante, nella sua attualità e nella sua gravità, la questione morale nel nostro Paese. Purtroppo non riguarda solo il centro destra. E' evidente e stigmatizzata dalla stampa internazionale la responsabilità che ha la classe politica italiana di non aver voluto affrontare la questione morale all'interno dei partiti, con meccanismi democratici di autotutela e di garanzia. E' grave e progressivamente devastante la ripercussione che l'irrisolta questione morale e gli irrisolti conflitti di interesse hanno sull'economia e sulla selezione delle classi dirigenti del Paese. Meritocrazia, ha continuato Iannotta, dedizione, lealtà, autostima, attaccamento al lavoro stanno divenendo parole vuote e concetti di altri tempi, non premianti e da non insegnare ai propri figli. Cosa fanno invece i partiti che non vogliono, non possono o non sanno espellere le mele marce e i capi bastone? Che non sanno rinnovarsi ed affrontare davvero la questione morale? Addebitano alla Magistratura la responsabilità di fare politica semplicemente perchè persegue la corruzione, il malaffare, le connivenze politico-economiche-elettorali. E si propongono di mettere la Magistratura stessa sotto tutela. Ecco un'altra nostra imperdonabile colpa. Difendiamo l'indipendenza e l'autonomia della Magistratura, ritenendo che tali prerogative rimangono forse l'ultimo baluardo che consente ancor oggi di poter definire democratico il nostro Paese. Poichè tanti stanno apprezzando il nostro operato non rimane alla casta e alla loro disinformazione che cercare di dimostrare che siamo come tutti gli altri. Come la maggioranza e l'opposizione dialogante. Che non possiamo farci paladini della questione morale. Allora campagne diffamatorie ad iosa. Prime pagine per settimane. Dibattiti televisivi strumentali ad hoc. Dossier e indagini minuziose su proprietà, rapporti familiari e Statuti. E allora permetteteci di dire che:a) siamo orgogliosi del nostro Presidente Antonio Di Pietro e della sua determinazione nel rispondere puntualmente con atti e testimonianze del suo percorso umano, politico, professionale. Senza alcun riserbo e nonostante che questa azione di chiarezza lo abbia costretto a intersecare le sue vicende pubbliche con quelle private e sentimentali. b) siamo orgogliosi della determinazione del nostro Presidente Antonio Di Pietro di modificare lo Statuto di Italia dei Valori. Non certo perchè abbiamo mai lontanamente pensato che il precedente Statuto fosse iniquo o pensato per vantaggi personali. Semplicemente perchè il nuovo Statuto è la testimonianza che Italia dei Valori c'è oggi e ci sarà domani. Che se la nascita, lo sviluppo, la crescita e l'organizzazione del partito sono direttamente ascrivibili ad Antonio Di Pietro quello che farà da oggi in poi dipenderà, oltre che da lui, da tutti noi che ci mettiamo la faccia, l'impegno costante e la responsabilità personale.c) siamo orgogliosi del nostro deputato casertano Americo Porfidia, che non ha atteso un attimo nell'autosospendersi dal partito, quando solo ed esclusivamente agenzie di stampa ne hanno tentato di infangare l'immagine ed un percorso politico-amministrativo costantemente al servizio dei cittadini. Avrà l'On.Porfidia tempo e modo, ne siamo certi, per difendere il proprio onore e la propria correttezza amministrativa. La sua storia familiare, professionale, umana, imprenditoriale e politica danno agli iscritti di Italia dei Valori e agli elettori casertani e del collegio di Campania 2 le più ampie garanzie che presto e ancor più forte lo riavremo nelle nostre fila. In conclusione IDV di Piedimonte Matese è convinta che tutte queste vicende e tutti questi attacchi finiranno per dare maggior forza e maggior impulso al nostro progetto politico. E il sondaggio di ieri sera mostrato a Ballarò ne è la prima, puntuale conferma.”


Pietro Rossi