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08 novembre 2008
INCONTRO DIBATTITO DELLA CARITAS DIOCESANA SULLA DISABILITA’ AD ALIFE.
ALIFE. La Caritas Diocesana di Alife-Caiazzo ha organizzato presso il Centro Caritas di Alife un’interessantissimo incontro-dibattito sulle problematiche della disabilità per presentare i lavori svolti nell’ambito del Progetto “Tobia2 Comunicare la Carità”. All’incontro, moderato da Carolina Maturi, hanno preso parte il Vescovo della Diocesi di Alife –Caiazzo Mons. Pietro Farina, il Direttore Diocesano della Caritas Don Alfonso De Balsi, la sua Vice Avv. Anna Maria Gregorio e i giovani del Progetto Tobia2, Massimo Nardelli, Pasquale Tino, Salvatore Di Chello, Maria Domenica Mezzullo, Filomena Rao, Agata De Cristofano che hanno offerto degli spunti di riflessione sui diritti dei disabili, il vangelo della disabilità e i segni della speranza. Presenti in sala il Sindaco di Caiazzo Stefano Giaquinto, il vice Sindaco di Piedimonte Matese Costantino Leuci, il Sindaco di San Potito Sannitico Angiolo Conte, la Dott.ssa Francesca Palma Coordinatrice dell’Ambito Sociale C6, i Dirigenti Scolastici Nicola Ginocchio, Alfonsina Natale, i rappresentanti del Settore Orientamento e Formazione della Regione Campania, dell’ASL CE/1 e molti operatori del volontariato e del sociale. Come ha ricordato il Vescovo S.E. Mons. Pietro Farina il “Progetto Tobia2”, che ha avuto come protagonisti i giovani risorsa del nostro territorio, è stato il primo esempio progettuale, nella nostra zona, modellato sulla pastorale unitaria, in quanto ha coinvolto come partners e sostenitori della Caritas molti uffici e associazioni della Diocesi. La vice Direttrice diocesana della Caritas Avv. Annamaria Gregorio ha evidenziato che la Caritas, con “Tobia 2 “, ha fatto riscoprire ai giovani la propria identità individuale sul piano dell’appartenenza ad una comunità locale, portando ad una presa di coscienza di sé, ad un aprirsi agli altri e al mondo e di conseguenza ad un miglioramento della qualità della vita. Dal dibattito è emerso che talvolta i diritti restano allo stadio di concessioni e il loro riconoscimento una sorta di percorso ad ostacoli; bisogna ricordare che una capacità di movimento ridotta o impedita in forma permanente o temporanea può riguardare l’intera popolazione in generale, basti pensare a chi per un incidente è costretto alla immobilità di un arto o alla capacità motoria ridotta degli anziani.
Come è stato segnalato da alcuni operatori, da tempo mancava, nella realtà diocesana, un forte senso di comunione e di collaborazione; grazie anche al lavoro svolto da otto anni a questa parte dal Vescovo S.E. Mons. Pietro Farina, che ha insistito sempre sull’unità, giusto spirito con cui si deve lavorare in una comunità ecclesiale.
Pietro Rossi
Pubblicato da www.corrierematese.blogspot.com
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