CAIAZZO - “Tra un
COC inadeguato e non all'altezza della situazione, che si riunisce solo per
leggere le comunicazioni ed i bollettini delle autorità sanitarie e regionali, un
Sindaco impegnato solo ad apparire (che non risponde su Facebook alle critiche
di quanti muovono osservazioni sull'operato dell'amministrazione e alle quali
solo il consigliere Mondrone - delegato? - cerca affannosamente di rintuzzare, ed
un’amministrazione immobile, ad avere la peggio sono come sempre solo e
soltanto i cittadini di Caiazzo alle prese con i tanti disagi e disservizi
causati dall’assenza totale del Comune”. A far sentire nuovamente la sua voce
sulla gestione dell’emergenza da Covid-19 nel capoluogo caiatino è il gruppo di
Caiazzo Bene Comune che, a fronte dell’aumento di numero di contagi in città,
chiede risposte chiare e misure concrete all’Amministrazione comunale per
fronteggiare il momento di crisi. “Pur riservandoci poi di agire nelle sedi
opportune quando questa emergenza verrà finalmente superata, con spirito
costruttivo e rifuggendo da ogni forma di facile opportunismo e speculazione
politica, chiediamo alla maggioranza del sindaco Giaquinto di destinare le
indennità di Sindaco e assessori al fondo di solidarietà sociale per il
sostegno alimentare delle fasce più deboli. Sul punto abbiamo letto più volte
che qualcuno di loro fa della beneficenza con quelle somme. Bene. Ma gli
interessati, sanno o non sanno o fanno finta di non sapere che su quelle
indennità a loro devolute al netto il Comune ha dovuto versare le tasse e che
se invece le stesse fossero rimaste nelle casse comunali oggi si potrebbe
disporre di somme al lordo di importo decisamente maggiore?”, è la prima
proposta della minoranza. “Perché, ad
esempio, la domiciliazione della spesa è lasciata all'iniziativa dei privati e
non viene effettuata con continuità e sistematicamente dal personale della
Protezione Civile; perché nel tanto decantato COC, che oggi appare poco più di
una riunione di condominio alla quale partecipano gli stessi soggetti presenti
quotidianamente in Comune, non è stata inserita la figura di un medico che
certamente avrebbe fornito indicazioni utili alla prevenzione e, purtroppo ora
al contenimento del contagio; perché, per la partecipazione all’avviso pubblico
per l’erogazione dei buoni spesa alimentari, a coloro i quali non disponevano
di un indirizzo di posta elettronica, non è stata data la possibilità di
inviare la domanda tramite WhatsApp, oppure attraverso un numero di telefono
registrando il consenso per l’autodichiarazione, o il ritiro a domicilio delle
domande da parte del personale preposto, anche allo scopo di raggiungere tutti
coloro che non accedono ai social o che per un “ingiustificato” senso di
riservatezza (i cosiddetti invisibili dei quali comunque l’Amministrazione, in
ragione del numero limitato di abitanti del paese, può e deve conoscerne
l’esistenza) non se la sentono di presentarsi in comune per richiedere un
sostegno economico?”, concludono i consiglieri Michele Ruggieri, Marilena Mone (nella foto) e Mauro Carmine Della Rocca.
Pietro Rossi