In
data 22 marzo 2020, analizzati i costanti aggiornamenti epidemiologici dalla
Protezione Civile, il Dott. Antonio Marfella (nella foto), Tossicologo, oncologo, igienista, Presidente dell’ISDE MEDICI AMBIENTE
NAPOLI e Consulente alla salute Sindaco di Napoli On L. De Magistris,
ha ritenuto opportuno formulare le
seguenti osservazioni :
- Il dato in Italia più grave è rappresentato dalla elevata
letalità media della infezione virale da Covid 19 rispetto al dato proveniente
dal resto del mondo (circa 10% , compreso tra 11% in Lombardia e 4% in
Campania, rispetto ad una media mondiale ancora di circa il 2-3 %) ;
- Questa elevata letalità si mostra parallela, ed in modo non
causale, alla elevatissima percentuale di infetti che si registra tra i
sanitari ed il personale impegnato nelle operazioni sanitarie di assistenza
agli infetti da covid 19, con una percentuale di infetti che arriva ,nel
personale sanitario, a circa il 10 % del totale;
- Si registra altresì una non prevista e gravissima carenza
di posti letto ospedalieri dedicati e adeguatamente attrezzati, sia nei reparti
ordinari che soprattutto in quelli di Terapia Intensiva , e questo sia nelle
regioni del Nord, in questo momento picco della epidemia nazionale ,ma anche
nelle regioni del centro sud ancora non coinvolte nel picco epidemico;
- il piano ideato dal governo regionale campano si sta
strutturando su una scenario di circa 3mila contagiati totali, con la
possibilità di trasformare l’ospedale Loreto Mare e il Cotugno di Napoli in
Covid hospital . Sono stati stanziati circa 30 milioni di euro per passare da
320 a quasi 500 posti in pochi giorni. Ad oggi pero’, 22 marzo 2020, si
registra già la saturazione dei reparti di Terapia Intensiva il cui fabbisogno
, mantenendo inalterata la previsione di contagiati, non solo andrebbe
aumentato convenientemente, ma soprattutto non sono già immediatamente
operativi compreso il personale sanitario dedicato che invece tende a scemare
per la diffusione dei contagi, e delle conseguenti quarantene;
- si stima infatti che in Italia, e quindi anche in Campania,
i contagiati siano molti di più: uno studio pubblicato su Science calcola che
per ogni positivo ce ne siano almeno 5-10 non censiti. Un modello matematico
firmato da Livio Fenga dell’Istat mostra a sua volta come il 12 marzo rispetto
ai 12.839 casi denunciati in Italia, le persone infette dal SARS-CoV-2
potrebbero essere state 105.789. Se davvero i soggetti contagiati fossero fino
a dieci volte tanto, la percentuale di letalità calcolata rispetto all’intera
nazione scenderebbe su valori vicinissimi a quelli della Cina continentale. Di
conseguenza per uno scenario, piu’ realistico e comunque ottimistico, di circa
30mila contagiati in Campania come picco, il fabbisogno minimo necessario in
pochi giorni di posti letto nelle terapie intensive potrebbe essere di gran
lunga maggiore di quello ad oggi previsto.
- Questo giustifica ampiamente il comportamento inflessibile
e le giuste disposizioni draconiane del governo regionale in merito al
distanziamento. Questo giustifica ampiamente il comportamento
inflessibile e le giuste disposizioni draconiane del governo regionale in
merito al distanziamento sociale ed al blocco della libera circolazione
individuale, ma questa pur meritoria azione di rigida profilassi non puo’
coprire quello che appare in Italia, e quindi anche in Campani: la principale
fonte di contagi e quindi di diffusione del virus sono stati gli Ospedali e
tutte le attività sanitarie. E la Campania, che non è soltanto la regione piu’ giovane
di Italia, ma che, purtroppo, (e per le mancate azioni di Prevenzione Primaria
non poste in essere da decenni, vedi appunto caso “Terra dei Fuochi”) , è anche
la Regione con la massima incidenza di tutte le patologie cronico degenerative
in Italia anche nei soggetti giovani, rischia di più anche per questo motivo
forse sinora poco considerato.
- Il ricorso costante e continuo alle strutture sanitarie di
qualunque livello resta una necessità non eludibile da parte dei cittadini
campani e rappresenta quindi, a parere dello scrivente, al momento la
principale potenziale fonte di diffusione del contagio nella popolazione
residente in Campania.
- A parere dello scrivente, le necessità ineludibili di
assistenza sanitaria dei cittadini campani costituiscono quindi un rischio di
diffusione del contagio ben maggiore dell’eventuale mancanza di rispetto delle
draconiane disposizioni vigenti , e giustificatissime, di distanziamento
sociale;
- lo scrivente, analizzando i dati sinora prodotti , piu’ che
ad un ipotetico virus creato in laboratorio o mutato in corso di epidemia,
ritiene che la principale causa di questa anomala incidenza di elevata letalità
e di elevata incidenza di infezioni nelle strutture sanitarie e di emergenza
puo’ essere individuata nella gravissima sottovalutazione dell’impatto
epidemico sulle nostre strutture sanitarie ed in particolare sui nostri Pronto
Soccorso e Terapie Intensive non adeguatamente dotati sia di idonei e
numerosi dispositivi di protezione individuale (dpi) che di possibilità di
concretizzare quelle indispensabili operazioni urgenti e diffuse di screening
dei potenziali infetti . In
conclusione quindi, nel ruolo, lo scrivente ritiene indispensabile sottoporre
alla attenzione delle autorità responsabili la assoluta ed urgente necessità in
Campania, non potendosi azzerare il ricorso alle strutture sanitarie da parte
dei propri cittadini che sono affetti dal maggior numero di patologie croniche
di Italia, strutture sanitarie che sembrano al momento una potenziale fonte di
contagio non governabile con le sole disposizioni di distanziamento sociale, di
procedere immediatamente a :
a) Recupero ed immediata diffusione, presso tutte le
strutture sanitarie, in special modo pubbliche ed in special modo tutte quelle
impegnate nei servizi di emergenza /urgenza e Covid 19 del massimo possibile e
del meglio possibile in termini di dpi individuali iniziando e con assoluta
urgenza da tutto il personale impegnato nelle attività sanitarie, sia
direttamente (medici e infermieri) che di supporto (OSS e operai vari), dpi il
cui uso deve essere reso comunque obbligatorio per tutta la popolazione sino al
termine della epidemia;
b) Rendere immediatamente possibile , presso tutte le nostre
strutture ospedaliere dotate di spazi di parcheggio (e non sono poche: Ospedale
del Mare, Cardarelli, Policlinici, ecc. ecc.) di postazioni di task force fisse
dove sia possibile eseguire a tappeto , con obbligo di priorità per il
personale sanitario tutto, i tamponi di screening Covid 19 con metodo “drive in
“ modello coreano, allo scopo di rendere consapevoli i cittadini tutti, e
soprattutto i cittadini gravati da patologie croniche afferenti alle strutture
sanitarie, della reale situazione in essere relativamente alla diffusione reale
del contagio da Covid 19, mettendoli così nelle condizioni migliori per
concretizzare al meglio gli indispensabili e conseguenti comportamenti di
distanziamento sociale all’interno dei propri nuclei familiari.
Pietro
Rossi