22 marzo 2020

LA CONFESERCENTI CASERTA CHIEDE AI COMUNI LA SOSPENSIONE DEI TRIBUTI LOCALI


CASERTAIn considerazione della grave situazione emergenziale legata al Coronavirus che si è abbattuta sul Paese, non si possono ignorare le gravi e conseguenti ripercussioni a carico delle imprese del territorio.  Ricadute negative ancora più gravi per un territorio già provato da un preesistente e perdurante difficile momento economico. Per questo alla stregua di quanto sta avvenendo in diversi comuni italiani, la Confesercenti Caserta intende farsi portavoce dei bisogni urgenti delle imprese, rivolgendo   l’invito alla sospensione immediata dell’obbligo di pagamento dei tributi locali e degli adempimenti fiscali non dipendenti da termini fissati dal legislatore nazionale. La Confesercenti di Caserta ha indirizzato ai Sindaci dei 104 comuni della provincia la richiesta di sospensione dei Tributi Locali per le Imprese di Terra di Lavoro. “La salute pubblica è la priorità assoluta” ha riferito il presidente della Confesercenti provinciale di Caserta Salvatore Petrella (nella foto).Con i nuovi provvedimenti – prosegue Petrella – anche l’emergenza per l’economia ha cambiato passo e i danni per le imprese rischiano di essere incalcolabili. Nella nostra provincia abbiamo un altissimo tasso di micro, piccole e medie imprese. Stiamo parlando di migliaia di attività del turismo, ma anche di negozi, bar, ristoranti, operatori dell’abbigliamento e delle calzature e operatori del commercio su aree pubbliche, interi comparti del settore economico costretti a chiudere; molti, probabilmente, al termine di questa emergenza non riapriranno. Abbiamo, invece, il dovere di garantire a queste attività la sopravvivenza oltre la fase di emergenza. Ci troviamo di fronte ad una crisi che nessuno era preparato ad affrontare, perciò chiediamo a tutti i Comuni del Casertano, ivi compresi quelle in dissesto, la sospensione dei tributi locali fino a nuovo ordine, in modo da contenere la posizione debitoria che le imprese stanno accumulando in questo periodo“.
Pietro Rossi