23 gennaio 2020

Olio IGP Campania, primo importante tassello per costruire una politica di filiera del settore dell'olio di oliva in Campania.


NAPOLI - La necessità per la filiera di varare iniziative di maggiore impatto sui mercati per affermare il valore dell'olio extravergine di oliva prodotto in Campania, ha convinto gli operatori, sia gli olivicoltori che i trasformatori e i confezionatori, a rilanciare il progetto, in stallo da tempo, di dotare il settore del marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta (IGP), alla pari di quanto già fatto in questi anni nelle altre regioni italiane ove l'olivicoltura è maggiormente rappresentativa. L'obiettivo, anche in Campania, è di voler dare l'opportunità agli oli territoriali e quindi ai produttori, di avere a disposizione, per le attività di marketing e di promozione, marchi di tutela ampi, con denominazioni geografiche note (cosa che con le dop non sempre è avvenuto),  anche per incoraggiare operazioni di aggregazione attraverso l'utilizzo di marchi ombrello che diano maggiore visibilità e distintività al prodotto, oltre che di poter disporre di una massa critica di prodotto a marchio, da destinare soprattutto al mercato estero. “Ho assicurato il pieno sostegno all'iniziativa, anche presso le competenti autorità nazionali ed europee, perché l'IGP può diventare il primo importante tassello per costruire finalmente una politica di filiera del settore dell'olio di oliva in Campania. Solo mettendo in campo scelte strategiche aggreganti e di sistema, infatti, si potrà tornare ad essere competitivi sui mercati in un momento difficile per l'agroalimentare tipico e di qualità. - Lo ha dichiarato Nicola Caputo Consigliere delegato per l'agricoltura del Presidente De Luca, a margine dell’incontro con gli olivicoltori campani che hanno presentato al Ministero delle Politiche Agricole l'istanza di registrazione della denominazione IGP “Campania”, per gli oli extravergini di oliva prodotti nella regione, provenienti da olive raccolte in Campania”.

Pietro Rossi