29 luglio 2017

"Cittadini per l'Ambiente", l'assemblea chiederà ufficialmente ai Comuni le analisi dell’Arpac

CAPODRISE - Nutrita partecipazione al secondo incontro del movimento “Cittadini per l’Ambiente” che si è svolto ieri alle 19.30, in piazza Massaro a Capodrise, all’esterno della sede dell’associazione “Alternativa 81020“. Continua a crescere il numero di cittadini partecipanti agli incontri pubblici del movimento, dai comuni di Marcianise, Capodrise e Recale. “Cittadini per l’ambiente” si propone, da un lato, di incentivare il dialogo pubblico tra i cittadini, riguardo alle gravi problematiche ambientali che interessano il nostro territorio, dall’altro, di pervenire all’elaborazione di proposte costruttive e incisive in merito. La situazione, come sappiamo, acquista una gravità ancora maggiore in seguito agli ultimi incendi estivi: il più recente è stato appiccato presso il cavalcavia di Marcianise, che collega la città al viale Carlo III. Varie sono state le proposte pervenute ieri dall’assemblea. Presupposto dell’azione del movimento è la disponibilità ad un’azione di indirizzo e supporto alle istituzioni. In quest’ottica, i cittadini presenti hanno rilevato la necessità di svolgere una verifica sull’operato dell’ufficio tecnico dei comuni interessati. Inoltre, si è ritenuto necessario e quanto mai urgente procedere alla richiesta dell’esito delle analisi delle matrici locali di terra, acqua e aria in quanto è impossibile agire in maniera incisiva e mirata se non si ha la piena consapevolezza delle sostanze che compongono i nostri terreni, le nostre falde acquifere e che quotidianamente respiriamo. Allo stesso modo, si è ritenuto necessario procedere ad una mappatura mirata e localizzata delle discariche abusive presenti in zona. Va rilevato che il comune di Capodrise non ha ancora predisposto una mappatura del territorio, né pervengono al momento dati ufficiali dall’amministrazione di Marcianise, su eventuali verifiche svolte. Data l’urgenza e la gravità delle problematiche ambientali che ci riguardano, il movimento spontaneo di cittadini è destinato a crescere e progressivamente ad organizzarsi. È necessario unire le forze e agire dal basso: se la voce di un singolo non viene mai presa in considerazione, quella di un’intera collettività può incidere e fare la differenza. Pertanto comitati, associazioni, gruppi parrocchiali e di volontariato, comitati, sindacati e istituzioni del territorio sono invitati a partecipare ai prossimi incontri del movimento.