Mary Jane Alexander |
CAIAZZO - Giovedì 5 maggio 2016, dalle ore
16.00 presso il P.A.M. 1870 Ristobottega di Caiazzo, in Via Latina 72, ci sarà
l’inaugurazione della mostra “Il
Paesaggio Caiatino visto da un’artista inglese”; un’esposizione di quadri
della pittrice Mary Jane Alexander, nata da un’idea di Luca Sorbo. L’arte e la
gastronomia s’incontrano! A tutti i visitatori sarà offerta una degustazione di
prodotti del territorio, protagonisti saranno le olive caiazzane dell’azienda
agricola Selvanova, la mozzarella di bufala campana della Fattoria Pagliuca e i
vini dell’azienda vitivinicola Vestini Campagnano. Su prenotazione, sarà
possibile partecipare a visite guidate nel centro storico, a cura
dell’associazione Pro loco Caiazzo. Nata
in Zimbabwe, e laureatasi presso l’Università di Città del Capo, nel 1977 Mary
Jane Alexander si è trasferita in Inghilterra dove dopo essere stata docente
d’arte presso il Bulawayo Art College, ha presentato programmi per la Rhodesian
TV ed ha lavorato con molte compagnie teatrali, approfondendo l’interesse per
il movimento di attori e ballerini. Più recente è invece l’interesse
dell’artista per il Paesaggio, motivo che l’ha spinta a lasciare l’Inghilterra
per l’Italia, in cerca di uno studio alla luce del sole. Per caso è arrivata a
Caiazzo ed è stato amore a prima vista. Attraverso quest’intervista cercheremo
di conoscere meglio l’artista Mary Jane
Alexander, che vive a Caiazzo ormai da più di un decennio, e il suo
rapporto con il territorio.
Cosa l’ha colpita di
Caiazzo?
“Caiazzo è un posto
splendido, ma molto semplice, un luogo genuino, vero ed autentico. Non è molto
ordinato e questo per me è un bene perché è molto più interessante il
disordine, il movimento. Appena giunta qui ho detto a mio marito che questo era
il posto giusto per me, perché molto luminoso, pieno di paesaggi suggestivi e
per l’ambiente molto cordiale ed accogliente”.
Cosa
insegue, cerca e persegue quando dipinge?
“La prima cosa che cerco
quando dipingo è la luce, la stessa cambia sia nel corso della giornata, che
nel corso delle stagioni, quindi paradossalmente si potrebbero fare 20 quadri
dello stesso paesaggio. Io non l’ho mai fatto perché mi piacciono le cose
improvvisate. A volte ci metto moltissimo per scegliere un posto, per
posizionarmi nella giusta prospettiva, tipo un cacciatore che aspetta la
propria preda; altre volte percepisco un dettaglio, una magia particolare e
capisco che è il momento e il luogo giusto per dipingere”.
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Cosa prova mentre dipinge, cattura un
paesaggio?
“Sono totalmente immersa
nei miei pensieri quando dipingo, talmente concentrata che non mi accorgo di
quello che mi succede attorno. Non ho la pazienza di rifinire i dettagli, ma
dipingo con entusiasmo, velocemente perché altrimenti cambia la luce. Non mi
piace strafare, bisogna capire quando fermarsi, perché a furia di ritocchi si
rischia di rovinare il lavoro. La tela è come il viso di una bella donna, se
esageri con il trucco non la fai sembrare più bella, ma sembrerà mascherata”.
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Quanto è importante l’aspetto tecnico
nel suo lavoro?
“È molto importante
l’aspetto tecnico, infatti scelgo con cura le mie tele, i colori ad olio e il
mastichino (spatola per colori). Devono essere di ottima qualità altrimenti ne
risentirà tutta l’opera e io non voglio deludere le persone che acquistano i
miei quadri, non sarebbe giusto. È un po’ come succede a Daniele (proprietario
P.A.M. 1870) che sceglie con cura i prodotti da proporre ai suoi clienti,
selezionandoli in base alla qualità e al rapporto con il territorio”.
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Qual è il ruolo dell’arte e dell’artista
nel mondo odierno?
“Ciascun’artista dà una
sua personale definizione dell’arte e del suo ruolo nel mondo, io attraverso i
miei quadri voglio trasmettere delle emozioni, degli stati d’animo. La maggior
parte delle volte vorrei donare un po’ di felicità perché essendo io un po’
fuori dagli schemi, guardo le cose con gli occhi di un bambino, con stupore e
autenticità e quindi colgo talvolta aspetti di un paesaggio che non tutti
riescono a vedere”.
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Quali sono gli artisti che l’hanno
influenzata e a cui si è ispirata?
“La mia formazione è più
europea che inglese. Un mio professore universitario mi ha trasmesso il suo
amore per Matisse e dunque per la sua tendenza ad enfatizzare il colore.
Inoltre mi ha ispirato molto William Turner, che seppur appartenente al
movimento romantico, con il suo stile ha posto le basi per la nascita
dell’Impressionismo. Inoltre il mio amore per i colori me lo porto dentro da
sempre: sono nata in Africa”.
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Sente un senso di appartenenza verso un
movimento artistico?
“No”.
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Mi darebbe una sua definizione di
“Bellezza”
“La Bellezza è negli
occhi dell’osservatore”.
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E una definizione di “Amore”?
“Se io guardo le cose
con Amore anche chi mi sta intorno percepisce questa forza senza la quale io
non potrei assolutamente dipingere”.
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Mi parla un po’ del suo incontro con
Luca Sorbo, e cosa l’ha spinta a fare questa mostra?
“Appena arrivati a
Caiazzo, io e mio marito non conoscevamo nessuno, la prima persona che abbiamo
incontrato è stato Fernando de Angelis, nel suo agriturismo, e poi grazie a lui
abbiamo conosciuto Luca Sorbo che è una persona molto affabile, colta,
generosa. Entrambi amano e sono molto orgogliosi di Caiazzo. Luca è un
fotografo entusiasta che ti rende partecipe delle sue passioni e del suo amore
per l’arte, e mi ha spinto a fare questa mostra per far conoscere le mie opere”.
Come mai a scelto il
P.A.M. 1870 per la sua mostra?
“Sono venuta a mangiare
da Daniele due o tre volte, in compagnia di mio marito, di Luca Sorbo e di
altri amici ed è stato amore a prima vista, sia per l’ambiente accogliente, sia
per il cibo e i vini che abbiamo degustato. C’è stato subito feeling e visto
che non mi piacciono i posti asettici, freddi, ho scelto il P.A.M. 1870 come
location per la mia mostra. I miei quadri sono fatti per stare nelle case, nei
luoghi dove le persone possano vederli”.
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L’arte l’aiuta a vivere?
“Senza Arte non si vive
e per Arte non intendo solo la pittura, sia chiaro, ma ogni sua forma dal
cinema alla musica, alla fotografia”. Le
opere rimarranno esposte all’interno del P.A.M. 1870 fino al 24 maggio; durante
l’inaugurazione della mostra si potrà conoscere personalmente l’artista Mary
Jane Alexander e persino acquistarne dei quadri.