Mons. Valentino Di Cerbo |
PIEDIMONTE MATESE - La Diocesi di Alife-Caiazzo
chiarisce in merito alle fuorvianti ricostruzioni relative all’incidente
costato la vita a due operai sul cantiere allestito presso la Basilica di Santa
Maria Maggiore in Piedimonte Matese. La diffusione di notizie destituite di
fondamento sul tragico incidente occorso sabato scorso nel cantiere della
Basilica di Santa Maria Maggiore, cita in un comunicato la Diocesi, impone di fornire
talune precisazioni per evitare fuorvianti ricostruzioni dell’accaduto o,
peggio ancora, miserevoli strumentalizzazioni. Quella più volte indicata come “ordinanza di sospensione” del Comune di
Piedimonte, è in realtà una semplice nota, prot. n.2698A.T.13842 del
27/10/2015, con la quale vengono richiesti taluni chiarimenti, tra l’altro già
riscontrati, di tipo puramente formale che nulla hanno a che vedere con
l’allestimento del cantiere ovvero la sua sicurezza; tale nota è stata assunta
dal Comune fuori termine, vale a dire ben oltre i 30 giorni previsti
dall’art.19, commi 3 e 6 bis, della L. n.241/1990; tale atto, diversamente da
quanto più volte affermato in alcuni articoli di stampa, non è stato mai
notificato al committente o al direttore dei lavori, essendo stato
semplicemente spedito a mezzo del servizio postale ad una sola delle parti e
soltanto il giorno prima dell’incidente; non risponde al vero che l’Impresa
esecutrice sarebbe priva dei requisiti
di legge previsti per l’affidamento dei lavori; la Società “Alma service”
possiede, infatti, la qualifica richiesta dalla normativa vigente – ossia l’OG2
– mentre la qualifica OS2 è richiesta unicamente per i lavori di restauro
dell’apparato decorativo e del ballatoio ligneo dell’organo, interventi questi
ultimi non ancora attivati essendo necessario dapprima il completamento delle
opere di consolidamento statico e messa in sicurezza. La Diocesi, dopo aver espresso i sensi del più profondo
cordoglio per quanto accaduto, garantisce – come già espressamente dichiarato
dal Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo
in una nota pubblicata sul portale diocesano di informazione (www.clarusonline.it) – la totale collaborazione con
gli Organi inquirenti unici abilitati a ricostruire la dinamica
dell’incidente e la individuazione di eventuali responsabilità.
Pietro Rossi