PIEDIMONTE
MATESE - Un parziale ristoro delle
spese che si stanno sostenendo per mantenere in città l’Ufficio del Giudice di
Pace. E’ la richiesta avanzata al Ministero di Giustizia dal Comune di
Piedimonte Matese: lo ha fatto la Giunta comunale nella seduta del 12 febbraio
scorso, che nella delibera n.43 fa richiesta di ricevere nelle casse dell’ente
comunale i proventi derivanti dalle marche da bollo acquistate dai cittadini che
si ritrovano a dover presentare ricorsi presso il Giudice di Pace. L’idea
avanzata trova dunque le sue ragioni nella necessità di recuperare parte delle
spese che i Comuni interessati hanno scelto responsabilmente di sostenere affinché
sia garantita la presenza sul territorio matesino di un’istituzione importante,
evitando l’inasprirsi dei disagi per i cittadini. A fronte della concessione
gratuita dei locali e delle spese legate al loro mantenimento, il Comune
matesino ha avanzato la proposta di ricevere dallo Stato almeno il contributo costituito
dalle somme ricavate dalle marche da bollo utilizzate per convalidare atti e
documentazioni. “Quello che chiediamo al
Ministero di Giustizia è una
compartecipazione alle spese che stiamo sostenendo per tenere in vita un
Ufficio essenziale per il nostro territorio. Non mi sembra giusto costatare che
i costi dei giudizi vadano a finire nella casse ministeriali mentre i Comuni non
ricevono nulla, sebbene si accollino responsabilmente le spese di mantenimento.
Ecco perché la nostra richiesta è che ci venga riconosciuta un’equa compartecipazione
del Ministero versando gli introiti delle marche da bollo al Comune”. E’
questo il commento del sindaco Vincenzo Cappello, soddisfatto di come intanto
proseguono le attività dell’Ufficio di via Don Bosco, un tempo a rischio
soppressione e oggi sopravvissuto alla chiusura grazie a una sinergia
istituzionale che ha fatto sì di accorpare la sede di Capriati al Volturno alla
circoscrizione del capoluogo matesino, e che di recente ha visto anche la
disponibilità di alcuni locali del comune di Castello del Matese per l’archivio
dell’Ufficio, dove sono in fase di trasferimento le pratiche ormai chiuse. Inoltre,
anche l’organico ha subito l’incremento di una nuova unità lavorativa
proveniente dalla Comunità Montana del Matese che si affianca a quella messa a
disposizione da Sant’Angelo d’Alife, prossima ad entrare in servizio, mentre i
Comuni coinvolti si stanno attivando per fornire la documentazione richiesta
dall’accordo istituzionale.