Caiazzo -Da 45 lunghissime stagioni estive,
l’acqua potabile a San Giovanni e Paolo, amena frazione del comune di Caiazzo è
un miraggio. Un disagio procurato da
quasi mezzo secolo, con i residenti ormai
non più abilissimi per l’età a dribblare le bacinelle in casa, che utilizzano
per lavarsi , che non sanno più a quale
santo votarsi per risolvere l’atavico problema. Diverse le denunce giornalistiche pubblicate
dai giornali locali. Caso approdato anche su giornali e tv nazionale. “E’ una scandalosa
soap-opera –un caso di inefficienza procurato da decenni da amministratori
inadempienti- racconta Giuseppe Sangiovanni, giornalista freelance, nativo di
Caiazzo. E’ difficile per me- dire a miei illustri
colleghi miei ospiti-che
San Giovanni e Paolo mi ha dato i natali: porgere la bacinella prima di andare in bagno è stato per me
mortificante: successe nel 2008 e succede ancora in questi giorni. Che
vergogna! Nel
2008 denunciai tutto sul quotidiano nazionale Libero(vedi foto a lato) e su una tv nazionale. Successe di tutto. Il
sindaco scrisse al direttore del giornale (all’epoca Vittorio Feltri),
affermando che a San Giovanni e Paolo, non c’era alcun problema(nessuna carenza
idrica): poche settimane dopo, incautamente sconfessò se stesso sui giornali
locali, affermando che il problema della
penuria idrica nella frazione cera, e
che sarebbe stato risolto nell’arco di alcuni mesi. Una chiarissima ammissione
del problema da me denunciato”. Passati
altri quattro anni: Anno Domini 2012, 8 giugno, con toni trionfalistici sui
media locali il grande annuncio : “Nella mattinata
di mercoledì 6 giugno le prime prove di collaudo di quella che rappresenta la
più importante opera realizzata negli ultimi anni a Caiazzo, anche e
soprattutto sotto il profilo della tecnologia strutturale, dall’amministrazione
comunale retta dal sindaco e consigliere provinciale Stefano Giaquinto. L’opera è stata realizzata per fornire acqua alla frazione di S.
Giovanni e Paolo, e attinge direttamente dalla Galleria di Monte Alifano-
recitava il comunicato- che continuavaì: “Il riferimento va ai lavori di
realizzazione della rete idrica di adduzione nella frazione di San Giovanni e
Paolo, un’opera strategica anche per il centro della città costruita anche
grazie all’autorizzazione rilasciata nel 2007(un anno prima della mia denuncia
su Libero, che confermava ancora una
volta la penuria idrica nella frazione ) dalla Regione Campania per il prelievo
di acqua direttamente dalla Galleria di Monte Alifano (galleria che fornisce anche
la Città di Napol, ndr.). Un’opera strategica per la fornitura
idrica che da tempo era soltanto immaginata(n.d.r. si sapeva tutto da 50 anni).
L’opera inaugurata in pompa magna nel 2012, non ha dato finora i risultati
sperati. Da diversi giorni la frazione
combatte con la penuria idrica. Una situazione insostenibile, impossibile lavarsi in modo civile, al mattino, prima di
andare al lavoro, o fare una doccia- al rientro, prima di andare a
dormire. Continuano le barbare interruzioni di erogazione idrica, senza
alcun tipo di preavviso. I rubinetti funzionano come contagocce. Impossibile
fare una doccia con la pressione inesistente. Gli amministratori avevano sbandierato l’autorizzazione ad attingere ben sette litri al secondo, pari a 420 al
minuto ed oltre litri 25000 l’ora, cioè oltre seicentomila litri al giorno. Dopo
i proclami dei mesi scorsi l’acqua arriva
ancora con il contagocce nella frazione caiatina derisa e umiliata per decenni.
Cosa è successo? Verosimilmente del
disagio e delle eventuali cause si parlerà prossimamente in una nota
trasmissione televisiva nazionale allertata prontamente, nonostante il blocco quasi totale delle attività per
ferie.
Adr. Buc.