18 agosto 2013

L'AMARA TESTIMONIANZA DI UN DISABILE DI CAIAZZO COSTRETTO A CASA PER SOSPESIONE DELLA PATENTE


Roberto di Iorio

CAIAZZO. La Costituzione Italiana sancisce alcuni principi che sono il cardine di tutto l’impianto legislativo ed è proprio da questi principi che desideriamo partire. L’Art. 2 cita che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà  politica, economica e sociale” per continuare con l’Art. 3 che cita “Tutti i cittadini hanno pari dignità  sociale” e così via. Molto spesso però la burocrazia  genera grossi disagi ai disabili come quelli causati a Roberto di Iorio di Caiazzo che ha pensato addirittura al suicidio. L’istigazione al suicidio è un reato penale,art.580, ribadisce Di Iorio, ora bisogna capire quale ufficio Istituzionale, ne è l’artefice, io sono un disabile in carrozzina, vivo in un paesello, dove il più vicino ospedale poliambulatorio, centro medico, che mi segue è a 25/30 km, a me è stata sospesa la patente per un becero cavillo legale, non ho parenti, mia madre ha 80 anni, ditemi voi io come faccio !!! Vivo in un paesello dove non c'è volontariato, non credo che il Comune abbia i fondi per me e l'ASL, mi farà certamente scrivere centomila richieste, che mai verranno prese in considerazione ! Arrivato a questo punto, la mia vita da disabile costretto a forza a vivere H24 in casa, non mi sta bene, preferisco H24 in  una bara, tanto è la stessa cosa !!! Però, qualcuno dovrà sentire la responsabilità del mio suicidio, sul suo groppone,
Pietro Rossi