GRAZZANISE – La notte
fra venerdì 16 e sabato 17 agosto 2013 è destinata al più lugubre dei ricordi
per l’intera popolazione grazzanisana. Ignoti balordi, forse prezzolati, hanno
fatto scempio di quattro tombe. Asportata la lapide del loculo ove riposa Italo
Petrella, maresciallo dei CC; scoperchiata la bara; addirittura divelto
l’involucro di zinco; i resti del defunto lasciati alla luce del sole. Spezzata
la lastra marmorea di Marta M. Maddalena Petrella morta il 16 marzo del 2000.
Ridotto in frantumi il granito del sepolcro dello studente di architettura
Franco Parente. Violata perfino la sepoltura di F. Antonio Aurelio, autista
51enne folgorato sul posto di lavoro dai fili dell’alta tensione il 29 ottobre
1998. Ad accorgersi dell’orrendo plurisacrilegio il custode del vecchio
camposanto, Giovanni Vitolo, che ha presto avvertito carabinieri e vigili
urbani. Gli uomini del m.llo De Santis -comandante della locale stazione CC che
rientra nel comprensorio affidato alla Compagnia di S.Maria C.V. agli ordini
del cap. Vincenzo Càrpino- e il ten. della Polizia municipale Gaudiano insieme
con l’operatore Caianiello, subito accorsi, hanno svolto i rilievi del caso, ma
pare che sia stato difficile acquisire impronte digitali. Diffusasi la tremenda
notizia dell’abissale gesto, una folla sgomenta s’è precipitata al cimitero …anche
per verificare la scampata profanazione dei tumuli di altri cari estinti. In
paese non si parla d’altro.
RAFFAELE RAIMONDO