SAN TAMMARO – “Siete invitati alla
conferenza-stampa di martedì 23 luglio e siamo disponibili ad ogni confronto in
cui i Medici per l’Ambiente, il comitato fossataro Terra Pulita, i sindaci di
San Tammaro, Santa Maria la Fossa, Macerata Campania, con il sindaco ‘virtuoso’
di Camigliano, ribadiranno sempre la necessità di separare l’umido dai rifiuti
urbani e trattarlo come si conviene”: riannuncia così il dr. Gaetano Rivezzi la
notizia della pubblica manifestazione che alle ore 16,30 del 23 luglio,
appunto, si terrà nel centro urbano santammarese. “Cominciamo a intraprendere
tutti un cammino virtuoso - aggiunge – che, secondo noi, non è ancora recepito
dalla Regione Campania che, senza senso della responsabilità, sta dimostrando
di non voler aprire il sito di compostaggio, nonostante la caratterizzazione
(dello stesso) da parte dell’Arpac sia stata terminata il 26 marzo scorso. E’
indignato, il presidente regionale dei Medici per l’Ambiente (Isde), e, lancia
in resta, attacca a dritta e a manca: “Vergogna per tutti! Nessuno escluso.
Anche i giornalisti dovrebbero riflettere: sono passati 4 anni da questo
articolo (SAN TAMMARO lun10 agosto 2009 !--- Il sito di
compostaggio di San Tammaro potrebbe essere presto liberato e così nella
struttura si potrà finalmente avviare la lavorazione della frazione
umida, in tal modo evitando per il futuro costosi trasferimenti in impianti
fuori regione. Lo svuotamento del sito e' stato oggetto di alcuni vertici
tenuti tra il maggiore generale Mario
Morelli, vicario del sottosegretario all'emergenza
rifiuti, Guido
Bertolaso, alcuni rappresentanti dell'assessorato regionale
all'Ambiente e i vertici dell'Arpac di Napoli e Caserta. Questa mattina,
presieduto sempre dal maggiore generale Morelli, si e' tenuto un sopralluogo
a San Tammaro. Già
da domani i tecnici Arpac cominceranno i prelievi dei campioni di rifiuti che
saranno poi analizzati. Per i risultati delle analisi occorreranno quindici
giorni solo allora sarà possibile dare il via ai trasferimenti su Acerra del
materiale destinato alla combustione) e 4
mesi dall’ennesima finta apertura dell’assessore Romano”. Poi il musketeer
Rivezzi riesuma ancora un altro “pezzo” di cronaca del 21 febbraio 2013: "La Regione
Campania si avvia al completamento dell'impianto di compostaggio di San
Tammaro con l’affidamento dei lavori di indagine di verifica dei parametri di
inquinamento del suolo e sottosuolo inizieranno il 4 marzo. Ne dà comunicazione
l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, che,
tra l’altro, spiega che si tratta di analisi propedeutiche al completamento
dell'impianto di compostaggio che potrà poi essere realizzato in tempi brevi
con fondi interamente regionali per 3,4 milioni di euro. L'impianto - ha
ricordato l’assessore Romano - già realizzato al 90% nel 2008, è stato poi
impropriamente utilizzato dal Commissario per l'emergenza rifiuti quale sito di
stoccaggio. Successivamente svuotato, necessita di verifica sulla sussistenza
di possibili inquinamenti derivanti dall'attività di abbancamento rifiuti per
poter poi procedere all’ultimazione dei lavori. Una volta completato,
l'impianto sarà in grado di trattare 30mila tonnellate l'anno di rifiuti
organici. Il sito di San Tammaro è già incluso nel Piano regionale di gestione
dei rifiuti ed è ritenuto fondamentale per la lavorazione della frazione umida
derivante da raccolta differenziata prossima, dopo l’incremento, al 50%. In
considerazione anche del rapporto finale della Commissione petizioni della
Ue - ha concluso Romano - è nostra intenzione andare avanti spediti
verso la realizzazione di tutti gli impianti previsti dal Piano, essendo quasi
pronto l’impianto di compostaggio di Eboli, mentre sono ripresi i lavori di
completamento di quello di Giffoni Valle Piana". Finora chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere… Ma adesso la società
civile non intende più aspettare e pretende l’apertura immediata del sito di San
Tammaro. Venite martedì e vedrete! “Se qualche Comune è tuttora immerso nel
letargo, si svegli e stia concretamente accanto alla cordata che, a partire
dall’Isde, ha collegato senza sosta l’ambiente alla salute”.
RAFFAELE
RAIMONDO