Velo Ok presso l'entrata dell'Ospedale |
Velo Ok in Via Epitaffio |
PIEDIMONTE MATESE. In questi ultimi giorni i cittadini
di Piedimonte Matese sono allorquando preoccupati per via dell’istallazione,
all'interno del centro abitato e sulle vie di collegamento più trafficate, di
alcuni Speed Check, chiamati anche Velo Ok, delle postazioni autovelox
cilindriche, verniciate di colore arancione, collocati a bordo strada per
dissuadere gli automobilisti più indisciplinati. Alcuni cittadini hanno fatto
notare che alcune di queste attrezzature sono state posizionate in posti inopportuni come sulla pista ciclabile di Via Epitaffio o
presso l’ingresso del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Via Matese.
Mentre in città infuria la polemica su questi dispositivi, cerchiamo di capire
cosa sono gli Speed Check. Praticamente
sono degli autovelox racchiusi in un totem arancione e hanno una funzione
deterrente al fine di ridurre la
velocità in strade con alte velocità registrate. Il limite da non
superare è di 50 Km/h. Una curiosità risiede nel fatto che non tutti i totem installati sono muniti di autovelox al proprio
interno, pertanto l’utente non sa se effettivamente nel totem arancione
che ha appena passato, era presente il “velo ok”. L’effetto sperato è di
moltiplicare virtualmente l’immagine del vigile, scoraggiando i potenziali
pirati della strada. Gli organi di controllo periodicamente decidono in quali
totem posizionare i Velo ok. Tutti i dispositivi sono bidirezionali, pertanto hanno la capacità di multare in
entrambe le corsie. Di notte i velo ok sono muniti di una luce di colore
blu, che evidenziano la presenza del totem. La vera questione che ruota intorno agli Speed Check è però
di tipo normativo. Il Ministero
dei Trasporti ha emanato un parere lo scorso luglio (il parere
ministeriale 4295) su sollecitazione del prefetto di Bergamo Camillo Andreana e
che, in buona sostanza, boccia gli speed check:
«I manufatti in oggetto (gli speed-check)
non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo Codice della
Strada e dal connesso regolamento di attuazione. Dunque per essi non risulta
concessa alcuna approvazione» - scrive il Ministero nel suo
parere aprendo la strada alla possibilità di fare ricorsi per i multati. Una cosa è certa, la legge prevede che non si
possono elevare sanzioni con i soli totem arancioni, ma serve la presenza
dell´agente di polizia locale o del poliziotto o del carabiniere. In centro
abitato, infatti, sono vietati i controlli remoti, cioè con apparecchiature
elettroniche per rilevare la velocità senza la presenza della pattuglia. Le
sanzioni accertate solo dall´autovelox sono consentite lungo «strade a
scorrimento veloce» o in punti precisi indicati dal Prefetto. Laddove, per
capirsi, sia pericoloso fermare una macchina in transito. Per fare scattare la
multa serve perciò un agente davanti al totem che legga la velocità del mezzo,
e la comunichi ad una pattuglia che, lungo la strada, fermi in trasgressore e
contesti la sanzione. Senza vigili, il totem serve solo come deterrente. Il
Codice della Strada spiega inoltre che
gli apparecchi per il rilevamento e l'accertamento della "velocità
pericolosa" debbano avere una omologazione specifica. Una soluzione di
questo tipo risulta semplicemente irrealizzabile per adesso, perché
comporterebbe la realizzazione di un rilevatore che sappia distinguere in ogni
situazione e in ogni contesto possibile una velocità pericolosa da una innocua.
Gli autovelox presenti sul mercato in questo momento sono in grado di
certificare solamente se un veicolo ha oltrepassato il limite di
velocità. All'orizzonte, dunque,
si apre una nuova battaglia tra
automobilisti e amministrazioni a suon di ricorsi e superlavoro per prefetture e giudici
di pace che dovranno decidere in materia.
Pietro Rossi
L’amministrazione
comunale di Piedimonte Matese fa chiarezza sull’installazione dei Velok ad
azione deterrente
Come
è noto da qualche mese, l’Amministrazione comunale di Piedimonte Matese ha
voluto promuovere sul territorio comunale un piano per la sicurezza stradale
battezzato “Noi sicuri”, in risposta alle numerose segnalazioni e richieste pervenute
dalla cittadinanza, predisponendo l’installazione, nelle principali arterie
stradali cittadine, di dissuasori conosciuti come “Velok”. Scopo di queste
strutture, come ribadito dal sindaco Vincenzo Cappello e dall’assessore
delegato Marcellino Iannotta, non è “fare cassa”, ma quello di introdurre
deterrenti alle infrazioni dei limiti di velocità, inducendo l’automobilista al
rispetto delle norme lungo tutta la tratta in cui sono posizionate le cabine.
Sono 20 quelle previste, alcune sono
state già installate in questi giorni lungo la SP 331, via Aldo Moro, via Sannitica, via Matese
e via Vecchia per Alife. Altre sono in fase di posizionamento. E’ opportuno
evidenziare, per prevenire sterili polemiche, che i Velok sono strutture non
omologate, e quindi non autorizzate a compiere rilevazioni sulla velocità. Sono
prive delle apparecchiature preposte a questa attività. Svolgono una funzione
dissuasiva contro l’infrazione dei limiti massimi di velocità, e costituiscono
pertanto strumenti di supporto alla rilevazione, come i cavalletti o i veicoli
di servizio solitamente utilizzati. Omologato deve invece essere il dispositivo
che sarà posizionato al loro interno. Questo posizionamento avverrà
ciclicamente a partire dai prossimi giorni, alla presenza degli organi di
polizia, e le date di questi interventi verranno rese note a tutti gli
automobilisti attraverso le comunicazioni pubbliche del Comune. Passerà
tuttavia qualche giorno, in maniera tale da permettere ai cittadini di
acquisire consapevolezza delle cabine, e all’Amministrazione comunale di
compiere nuove analisi sugli effetti dei Velok sui comportamenti scorretti
degli automobilisti, senza mai elevare sanzioni. Ecco perché sinora non sono
stati posizionati segnali di preavviso. Successivamente, una volta attivati i
dispositivi di rilevazione, si provvederà a rispettare tutte le disposizioni
del Codice della strada per quanto riguarda forme, dimensioni, colorazioni e
contenuti dei segnali di preavviso. Le scelte dell’Amministrazione comunale di
Piedimonte indicano quindi la volontà di difendere e garantire la sicurezza
stradale di ogni cittadino, e non, invece, quella di tartassarlo. Una necessità
per l’Esecutivo della città, soprattutto a fronte dei significativi risultati
emersi da un’analisi del traffico compiuta nella prima settimana di febbraio
sulla SP 331. E’ emerso che su 78.335 veicoli transitati, 52.499 non hanno
rispettato il limite di 50
Km/h (il 67%); di questi 14.076 hanno oltrepassato il
limite di 20 km/h.
Numerosi sono stati anche i passaggi a oltre 200 km/h. Ulteriori
chiarimenti saranno esposti nel corso di una conferenza stampa convocata a
breve.
Comunicato Stampa
Sindaco Vincenzo Cappello