05 marzo 2013

MEZZUCCI GIORNALISTICI: VERGOGNOSO “POMPARE” UN FATTO COMUNE PER FARLO DIVENTARE NOTIZIA DA PRIMA PAGINA..



Raffaele Abrosca.

In relazione all’articolo apparso in data 3 marzo 2013 sulla Gazzetta di Caserta (Marilena Natale) e su Casertace.net  ci giungono  alcune precisazioni e considerazioni di Raffaele Abrosca.
I fatti, prima di tutto. L’ICI ai familiari del sottoscritto fu, a suo tempo, calcolata nel suo importo dalla commercialista di fiducia e le somme da questa determinate furono di €. 105,00 annue circa (2001 e 2002) per n. 7 singole posizioni. Somme che furono regolarmente all’epoca pagate. Successivamente, in fase di accertamento, il Comune di Cancello ed Arnone determinò le quote in circa €. 3.300,00 annue pro capite. Importo che fu in seguito rideterminato da parte del comune stesso in €. 280,00 circa annue. L’accertamento comunque, venne impugnato dai contribuenti e la disputa si concluse con la nota sentenza della Cassazione che, a conti fatti, ha confermato in €. 280,00 annue (2001 e 2002) pro capite la somma da pagare. Nel frattempo il comune, a fronte di una complessiva somma di €. 6000,00 circa da recuperare comprese le sanzioni, si è visto recapitare, dal suo avvocato, una parcella di €. 12.000,00. Fin qui i fatti. Le considerazioni: E’ davvero sconcertante come una banale lite tributaria per somme inconsistenti, venga ingannevolmente “sbattuta” in prima pagina dalla Gazzetta di Caserta, a caratteri cubitali, con tanto di foto del sottoscritto e con la strabiliante e falsa cifra di €. 20.000,00. Tutto trova, però, una “logica” spiegazione quando scopriamo che l’estensore dell’articolo cui contrapponiamo la presente replica, è la signora Marilena Natale, molto amica del Sindaco di Cancello ed Arnone e scrive per Casertace. Questa “signora” si permette di impartire lezioni di etica e parla di comportamenti scellerati nei confronti del sottoscritto. Ne seguirà, ovviamente, una formale querela affinché non solo la politica diventi responsabile ma anche il giornalismo sia informazione e non asservimento politico. Contemporaneamente la notizia appare su Casertace che la pubblica “senza stare lì col bilancino” a verificarne l’importanza, pur ammettendone la provenienza dalle fila avversarie. A ben vedere però,  Casertace, che non è nuova a simili furbate, ha fatto anche di più. Quando ha pubblicato la falsa notizia della chiusura dell’Ufficio di Gabinetto presso la Presidenza del Consiglio regionale della Campania e di un contratto con la società “Lavoro e Giustizia” di 10.000,00 euro al mese, altra notizia falsa, non si è curata di pubblicare la smentita che il sottoscritto, a distanza di qualche ora, gli aveva inviato, mentre solo ora apprendiamo che la pubblicherà. Voglio ricordare che siamo però a distanza di oltre due settimane dalla pubblicazione di un falso in piena regola. Inverosimile che una “balla” debba campeggiare tutto questo tempo su di un giornale e la verità, tempestivamente comunicata, deve attendere chissà quanto altro per vedere la luce. Ne seguirà un’altra querela, da parte della società di sicurezza. Allora? Come vogliamo definire simile modo di fare giornalismo?
Raffaele Ambrosca