Pietro Andrea Cappella |
PIEDIMONTE MATESE. Con proprio decreto n.156 del 27
novembre scorso, il dirigente del Settore Interventi sul Territorio Agricolo, Bonifiche
e Irrigazioni Daniela Carella ha dichiarato legittimo il rendiconto della
gestione finanziaria e delle attività poste in essere nei suoi primi 9 mesi di
amministrazione dall’attuale deputazione amministrativa insediatasi, sotto la
presidenza Cappella, nel mese di aprile 2011. Approvato in via definitiva dal
Consiglio dei Delegati nello scorso mese di settembre, il conto consuntivo si
era chiuso quasi in pareggio, con un disavanzo di amministrazione pari a poco
più di 120 mila euro, una cifra irrisoria rispetto al milione e 100 mila euro circa
in perdita del rendiconto relativo alla gestione finanziaria dell’anno precedente,
il 2010, l’ultimo riferito al lungo commissariamento dell’Ente consortile
subito sottoposto dalla nuova maggioranza di Campagna Amica ad una cura
dimagrante sulle spese e sui costi di gestione che ha ben presto prodotti i
primi risultati positivi. Una politica di forte rigore e di profonda
razionalizzazione dei costi di funzionamento della struttura quella perseguita,
sin dal primo giorno, dall’esecutivo Cappella che ha consentito di ridurre il
disavanzo di ben un milione di euro attraverso il taglio delle spese ritenute
inutili e superflue, una oculata gestione delle casse consortili che ora viene
promossa a pieni voti anche dalla Regione Campania che, già nelle scorse
settimane, aveva approvato il bilancio di previsione per l’anno 2012. Partendo
dal taglio del proprio stipendio di ben oltre il 50% e dalla rinuncia
all’indennità di funzione da parte del vice presidente Raffaele Di Robbio e
degli altri deputati, il presidente Pietro Andrea Cappella ha puntato all’abbattimento dei
costi mediante la drastica diminuzione del contenzioso legale affidato all’Anbi
per i ricorsi dinanzi alla Commissione Tributaria, consentendo di risparmiare
centinaia di migliaia di euro e di vincere molte più cause, tagliando anche le
spese di progettazione, di assicurazione e di sicurezza sul lavoro;
analogamente, vi è stata la risoluzione dei contratti di telefonia per il
sistema di telecontrollo nella piana alifana mai partito e la rimodulazione delle
spese telefoniche della struttura interna, la sforbiciata ai rimborsi carburante
per i dipendenti ed i notevoli risparmi conseguiti nelle altre attività
istituzionali poste in essere dal Consorzio. “Il tutto senza gravare più di tanto sugli agricoltori – spiega
Cappella - atteso che i ruoli 2012 sono
stati incrementati solo del 7,75%, di cui il 2,75% dovuto all’adeguamento del
costo della vita (secondo ISTAT) e la rimanente parte per il pagamento di spese
obbligatorie e l’assolvimento di altre obbligazioni di legge, e con il
contributo fondamentale anche degli operai stagionali che, nonostante il taglio
delle giornate lavorative, hanno garantito come sempre il servizio con grande
responsabilità, serietà ed impegno”. Contestualmente,
grazie anche ad una stretta sinergia istituzionale con i vertici regionali, il
presidente del Sannio Alifano è riuscito a recuperare importanti risorse
acquisite a bilancio, come i fondi ex Nac per gli anni scorsi ed i
finanziamenti per la manutenzione delle opere irrigue ed idrauliche. “La
nostra stella polare – conclude Cappella – sarà sempre la stessa,
ovvero una costante riduzione dei costi superflui che non riguardano i servizi
essenziali resi ai consorziati, i cui bisogni vanno sempre e comunque tutelati
e salvaguardati. Siamo convinti che solo una seria e concreta razionalizzazione
delle spese ci potrà consentire di rimettere in sesto il bilancio del
Consorzio, possibilmente senza gravare sulle tasche degli utenti”.
Pietro Rossi