S.MARIA CAPUA VETERE – E’ il tema del convegno svoltosi
all’Istituto Tecnico “Da Vinci” e organizzato dal Lions Club sammaritano. “Argomenti
scottanti, – ha commentato Enrico
Santillo, presidente del club lions -
di fronte ai quali è sempre più necessaria una presa di coscienza per
portare alla luce tali abusi e tali violenze, per poter prevenire ed educare.
Il silenzio che spesso accompagna tali fenomeni non fa altro che favorire il
ripetersi di nuove violenze, coprendo gli autori di tali efferati delitti.”
Promotrice del service la responsabile di club del tema di studio nazionale
lions, Lidia Santagata. I lavori, all’Istituto
del preside Michele Vigliotti, hanno
preso il via con Mario Romano in
veste di moderatore e conduttore del convegno con i relatori: Mirella Galeotta, responsabile U.O.
Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale “Moscati” di Avellino, Liliana De Cristofaro, dirigente
Istituti penitenziari e Stefania Reccia,
avvocatessa. Testimonial l’orsolina suor Rita
Giarretta, direttrice della casa famiglia Rut di Caserta. La violenza sulle donne – è stato detto nel corso del
service - non ha tempo né confini, non risparmia nessun paese e non fa
differenze socio-culturali. Indagine statistiche effettuate ci riferiscono che in
Europa il 25 per cento delle donne ha subìto atti di violenza fisica almeno una
volta nella loro vita adulta e circa un decimo violenza sessuale. Da qui il
bisogno di riconoscere alle donne i princìpi universali dei diritti
all’eguaglianza, alla sicurezza, alla libertà, e di mettere in atto azioni capaci
di una “protezione sociale” a tutela dei minori. Si è parlato di pedofilia
nella stravolgente accezione negativa data al significato moderno, quella che
denuncia un amore insano, anche se il termine di origine latina possedeva in sé
il concetto di un amore puro e non perverso per il fanciullo. “I Lions, - così
il governatore Gianfranco Sava - di fronte a questi fatti, sentono il dovere di
sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso campagne di informazione e di
comunicazione, fornendo strumenti di lettura e di comprensione ma anche di
educare, in un progetto di prevenzione, le famiglie, le donne, i giovani, collaborando
con la scuola, la chiesa e le istituzioni.”
Ernesto Genoni