13 dicembre 2012

GRAZZANISE: …NON SPUNTA <’A LUNA NOVA> A CASERTA



GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) -  “E’ stata annullata la trasferta de <’A luna nova>, il gruppo di musica popolare dell’associazione “Teens’Park Grazzanise”, in programma per domani sera in corso Trieste a Caserta, dove musicisti e ballatori si sarebbero dovuti esibire, insieme a diversi artisti, durante una serata di raccolta fondi organizzata da Telethon. A decretare l’annullamento della serata, a cui i giovani stavano lavorando già da parecchie settimane, è stata, questa mattina, una nota della referente del gruppo a Caserta, che annunciava di un diverbio tra organizzatori sui gruppi scelti. Per solidarietà alla referente, e per rispetto allo spirito di Telethon e dell’arte, quindi, i membri de <’A luna nova> hanno deciso di annullare la trasferta, continuando comunque a lavorare per spettacoli futuri. Il “Teatro delle folli idee” avrebbe voluto presentare al pubblico il team di musica, danza e tradizioni popolari, per allietare la serata con le note della tradizione del Mezzogiorno, con balli tradizionali e coreografie alternative, costruite servendosi delle tecniche del teatro moderno. Un misto di musica e teatro, di antico e moderno, dunque”. Questo il testo del comunicato-stampa diffuso nel pomeriggio dall’associazione presieduta dal dinamico e molto creativo giovane Antonio Nardelli. Una notizia data con garbo e malcelata amarezza. Dunque non …spunterà la “luna nova” nel capoluogo di Terra di Lavoro (e questa – direbbe qualcuno in vena di …traslati a matrice socio-civico-economico-politica – non è affatto una novità!). Eppure il dato che più colpisce è la motivazione. Come? Si fa a gomitate perfino nell’ambito “sacro” della solidarietà? Ed anche quest’altra non è cosa inaspettata o insolita. Qua davvero occorre una buona regolata: nelle sfere del sociale e del privato, del serio e del faceto, del finanziario e dell’istituzionale, la nostra provincia ha da mangiar parecchio sale, per risalir la china! Troppi, troppi fatti e fenomeni si sono a tal punto radicati che non basterà una generazione a depurare acque e terre, abissi ed alture d’immondizia varia. I cieli (e il Cielo, anzitutto) guardano con addolorato stupore questa incredibile contrada d’Italia.