Venerdì 7 dicembre u.s. Don Sabatino Sciorio, nella
parrocchia Maria Regina di Tutti i Santi, ha dato inizio alla nuova stagione di
incontri biblici, che durante la scorsa stagione, hanno avuto molto successo,
sempre con una grande affluenza di fedeli.
Tema del I Incontro Biblico-Spirituale:
L’annunciazione del Signore. Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo e
credette all’annuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio nell’obbedienza della
sua dedizione (Benedetto XVI Motu Proprio Porta fidei, 13).
A tal proposito Don Sabatino Sciorio ha
precisato che con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre
2011, Benedetto XVI ha indetto un Anno della fede. Esso ha avuto inizio l’11
ottobre 2012, 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e
terminerà il 24 novembre 2013. Solennità di nostro Signore Gesù Cristo Re
dell’universo.
Con la promulgazione di tale Anno il
Santo Padre intende mettere al centro dell’attenzione
ecclesiale ciò che, fin dall’inizio del suo Pontificato, gli sta più a cuore:
l’incontro con Gesù Cristo e la bellezza della fede di Lui. D’altra parte, la
Chiesa è ben consapevole dei problemi che oggi la fede deve affrontare e sente
quanto mai attuale la domanda che Gesù stesso ha posto: “Il Figlio dell’uomo,
quando tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?” (Lc 18,8). Per questo, “se
la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza
reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno
inefficaci”. Per incarico di Benedetto XVI, la Congregazione per la
Dottrina della Fede ha redatto una Nota con indicazioni pastorali per
l’Anno della fede. Quest’anno vuol contribuire ad una rinnovata conversione al
Signore Gesù e alla riscoperta della fede, affinchè tutti i membri della Chiesa
siano testimoni credibili e gioiosi del Signore risorto, capaci di indicare
alle tante persone in ricerca la porta della fede. L’inizio dell’Anno delloa
fede coincide con il ricordo riconoscente di due grandi eventi che hanno
segnato il violto della Chiesa ai nostri giorni: il 50° anniversario
dell’apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII (11
ottobre 1962), e il 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della
Chiesa Cattolica, offerto alla Chiesa dal beato Giovanni Paolo II (11 ottobre
1992)”. Nella Nota si ribadisce che nel corso di quest?anno della fede
sarà utile invitare i fedeli a rivolgersi con particolare devozione a Maria,
figura della Chiesa, che in sé compendia e irraggia le principali verità di
fede. E’ dunque da incoraggiare ogni iniziativa che aiuti i fedeli a
riconoscere il ruolo particolare di Maria nel mistero della salvezza, ad amarla
filialmente ed a seguirne la fede e le virtù. Per questo motivo vogliamo
quest’anno Vivere con Maria l’Anno della Fede attraverso proiezioini ed
incontri biblici. Tuttavia, ancora oggi si avvertono le conseguenze di una
certa predicazione disancorata dalla Scrittura e di talune pratiche devozionali
che hanno distorto la figura di Maria. Una Madonna che viene spesso, ancora
oggi, da molti, intesa come più buona e comprensiva di Dio e posta come
cuscinetto tra la terribile ira del Padreterno e l’umanità peccatrice. Chi fu
realmente Maria? Che sappiamo di Lei? Come era la sua vita quotidiana? Quali
furono le difficoltà che, come tutti gli esseri umani, dovette affrontare?
Cercheremo di rispondere a questi interrogativi, esaminando attentamente i
testi evangelici che parlano di Maria e i documenti storici che descrivono
l’ambiente nel quale è nata, è mcresciuta, e di come ha maturato quella fede
straordinaria che l’ha portata a essere discepola di suo figlio. Scopriremo che
nella Maria dei vangeli non c’è alcuna traccia della dolce mammina celeste dei
visionari, bensì emerge una donna forte, coraggiosa, capace di affrontare
tremende difficoltà pur di essere la fedele seguace del Cristo. In questa
ricerca terremo ben presenti le sagge indicazioni che la Chiesa ha dato per
parlare di Maria, a partire dal Concilio Vaticano II, che “esorta caldamente
i teologi e i predicatori della parola divina ad astenersi con ogni cura da
qualunque falsa esagerazione, come pure dalla grettezza di mente nel
considerare la singolare dignità della Madre di Dio” (Lumen Gentium, 67),
per permettere una vera devozione della Madre di Gesù Cristo, “devozione che
non consiste né in uno sterile e passeggero sentimento, né in una vana
credulità, ma procede dalla fede vera, dalla quale siamo spinti all’imitazione
delle sue virtù” (LG, 67).
CATECHISMO MARIANO
Quale saluto rivolse l’Angelo a Maria? L’Angelo salutò Maria con queste
parole: “Rallegrati, opiena di grazia, il Signore è con Te”. (Lc 1, 28). Nelle
parole dell’Angelo c’era il saluto del Padre celeste alla Figlia più diletta e
amata, del Figlio alla sua tenera Madre, dello Spirito Santo alla sua
Immacolata Sposa, di tutto il cielo e di tutti gli Angeli che salutavano in
Maria la loro Regina.
Quale sentimento provò la Vergine al saluto
dell’Angelo? Le parole dell’Angelo suscitarono in Maria turbamento. Quale ne fu la
causa? Alcuni la attribuiscono al timore naturale che s’impossessa dell’uomo
quando si trova a contatto col soprannaturale. Ma la vera causa della sorpresa
della Madonna la troviamo nella sua umiltà. A maria sembra impossibile, perchè
convinta della propria bassezza, che un simile saluto potesse essere rivolto a
Lei. Solo chi è umile trema dinanzi agli elogi. Dice San Tommaso: ” per l’animo
umile nulla desta più ammirazione quanto il sentire esaltare la propria
eccellenza”.
Quale era il contenutio del messaggio portato
dall’Angelo a Maria? Il contenuto
del messaggio portato a Maria dall’Angelo lo conosciamo dal Vangelo di Luca:
“Hai trovato grazia presso Dio… concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio
gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. (1, 31-34). Da queste parole la Madonna
comprese chiaramente che Dio le riservfava la più sublime delle grazie,
scegliendola, fra tutte le donne, a compiere l’altissima missione di madre di
Dio. A conferma di quanto ha detto, l’Angelo le annunzia un altro concepimento
prodigioso: “Anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepuito
un figlio e nquesto è il sesto mese per lei, che tutti dicevao sterile: nulla è
impossibile a Dio” (Ib., 36_47).
Quale fu la risposta della Madonna al messaggio
dell’Angelo? La risposta
di Maria fu : “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto”. Con questa sublime risposta la Vergine prestava il suo pieno consenso
al messaggio divino e accettava di diventare la Madre del Figlio di Dio. Le
parole pronunciate dalla Madonna la innalzarono al grado più alto di gloria e
portarono all’umanità il più grande beneficio.
Quale pienezza di sentimenti ci rivelano le parole di
Maria? La risposta
della Madonna ci rivela la sua grande fede nel credere e obbedire alle parole
dell’Angelo e ci fa conoscere la sua profonda umiltà. Mentre viene innalzata
alla sublime dignità di Madre di Dio, Ella si dichiara la “Serva del Signore”.
Inoltre le parole di Maria manifestano il suo grande amore per gli uomini,
poiché, accettando di divenire la Madre del Verbo Incarnato, accettava anche di
cooperare alla salvezza del genere umano.
Che cosa avvenne dopo il consenso della Vergine alle
parole dell’Angelo? Non appena
Maria espresse il suo pieno consenso alle parole dell’Angelo, il Figlio di Dio
si incarnò nel suo purissimo seno, dove, per virtù dello Spirito Santo, si
formò il Corpo di Gesù, Uomo-Dio. Il mistero dell’incarnazione è un mistero di
annientamento e di amore; Gesù per salvare gli uomini, prese la nostra natura
umana, si fece in tutto simiole a noi, tranne che nel peccato (Ebr 4,15).
All’inizio della creazione Dio, per un atto di amore, aveva creato l’uomo a sua
immagine e somiglianza; nell’Annunciazione, invece, è Dio che diventa a nostra
immagine e somiglianza nel seno della Vergine Santa.
Quali insegnamenti riceviamo dalla Madonna
nell’Annunciazione?
Nell’Annunciazione riceviamo da Mari9a insegnamenti di grande umiltà e di
profonda fede.
Chi era Elisabetta? Secondola testimonianza del Vangelo, Elisabetta era
moglie del sacerdote Zaccaria della classe di Abia, figlia della tribù di
Aronne e parente della Madonna. Il Vangelo fa notare che Elisabetta e Zaccaria
non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tuttie due avanti negli
anni. Dio, in seguito, esaudì le preghiere di questi due giusti e concesse loro
la grazia di diventare i genitori deol Precursore di Gesù, Giovanni Battista.
Quali esempi di virtù ci offre la Madonna nella visita
a Elisabetta? Nella
visita a Santa Elisabetta la Madonna ci offre esempi di carità e di umiltà.
Quanta delicatezza di sentimento e quale squisita generosità in quel gesto di
Maria! “Raggiunse in fretta una città di Giuda”, dice il Vangelo, per aiutare
la sua bisognosa parente. Da quel giorno ebbe inizio la grande missione di
Maria verso gli uominiu: portare Gesù alle anime, come lo porò la prima volta
nella casa di Santa Elisabetta. In questo episodio rifulge anche la profonda
umiltà della Vergine. L’Immacolata Maria corre a prestare il suo aiuto,
dimentica completamente di sé e della propria grandezza.
Con quali parole di saluto la Madonna fu accolta da
Santa Elisabetta? Le parole
che Elisabetta rivolse alla Madonna non contengono un semplice saluto, ma hanno
un valore soprannaturale, infatti mossa dallo Spirito Santo, così salutò la sua
giovane parente: “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo
grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?… E beata colei che
ha creduto nell’adempimkento delle mparole del Signore” (Lc 1, 43-46). Per la prima
volta nella storia, la Madonna viene chiamata “Madre del Signore” e proclamata
“beata” per la sua fede.
Come rispose la Madonna al saluto di Santa Elisabetta? Al saluto di Santa Elisabetta la
Madonna rispose col mirabile cantico del “Magnificat”, nel quale esalta
la misericordia di Dio per le opere mirabili che ha compiuto in Lei.
Perchè la Vergine non rivelò al suo sposo Giuseppe che
era incinta? Giuseppe,
dopo il ritorno di Elisabetta, notò in Lei i segni evidenti della maternità, e
la gioia di quell’incontro si mutò ben presto in amarezza. La Vergine volle
lasciare a Dio stesso di scegliere il tempo e il modo più idoneo per rivelare a
Giuseppe i segreti che nascondeva nel suo cuore.
Quale decisione pensò di prendere San Giuseppe nei
confronti della Madonna? Se il fatto fisico spingeva a giudicare male, la vita di Maria era un
incanto di bontà e di candore. Dice il Vangelo: “Giuseppe, suo sposo, che era
giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto” (Mt 1,19).
Chi intervenne a dissipare ogni dubbio dall’animo di
San Giuseppe? Fu Dio
stesso che intervenne a dissipare ogni turbamento e dubbio dall’animo di San
Giuseppe. Mentre questi stava per mettere in atto la sua decisione, Dio gli
inviò un Angelo9 in sogno che gli rivelò il mistero della Maternità divina di
Maria con queste parole: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere
con te Maria, tua sposa, perché quello che è generato in lei viene dallo
Spirito Santo. Essa partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà
il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 20-22).
Che cosa fece San Giuseppe dopo aver conosciuto
dall’Angelo la rivelazione del grande mistero? Appena San Giuseppe ebbe la
conferma da Dio che la maternità della sua purissima Sposa era opera
dello Spirito Santo, “fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e prese
con sé la sua sposa” (Mt 1,24). E’ facile immaginare con quale gioia ed esultanza
del cuore Giuseppe abbia eseguito l’ordine divino di prendere la Vergine Maria
con sé. E certamente ancora più grande fu la gioia della Madonna quando vide
risolto così felicemente l’angoscioso dubbio che tormentava l’animo del suo
castissimo Sposo.
A cura di Matilde Maisto