(di Antonio Gaudiano *) - Atto
grave, di inaudita violenza morale quello posto in essere nei nostri confronti
dalla presidentessa del comitato civico ‘Terra pulita’, degno dei più biechi e
retrogradi regimi totalitari. Questi i fatti. Il comitato
Terra pulita ha organizzato nei giorni scorsi a Santa Maria La Fossa una S. Messa
con successiva fiaccolata per i morti di tumore e leucemie. Noi sul ‘taglio’ di
questa manifestazione abbiamo espresso forti riserve. Riteniamo, infatti, e lo
ribadiamo che la lotta per il riscatto delle nostre terre dall’immondizia e dai
rifiuti tossici non debba coinvolgere i sentimenti ed il dolore che ciascuno di
noi ha nei confronti di persone care che siano venute a mancare a causa di
queste patologie. Era ed è una nostra opinione e, giusta o sbagliata che sia, era un’opinione su
una pubblica manifestazione che, come
quelle degli altri, doveva meritare (pensavamo, ahimè ingenuamente!) pieno
rispetto. Chi si mette in gioco pubblicamente deve attendersi che qualcuno
possa pensarla diversamente. Del resto ribadivamo che con il
nostro giornale (www.primapaginaitaliana.it) quando il comitato aveva avuto la
cortesia di mandarci i comunicati relativi alle sue iniziative, avevamo senza
alcuna remora provveduto a pubblicarli. Che saremo stati con loro nel caso di
successive iniziative. Del resto noi stessi – con un articolo pubblicato
qualche giorno prima - avevamo ‘chiamato a raccolta’ tutti i gruppi, le
associazioni, etc. per sostenere l’azione che l’amministrazione comunale di Santa
Maria La Fossa stava facendo circa il trasferimento dell’immondizia da
Ferrandelle e la bonifica dei siti presenti sul nostro territorio. Bisognava e
bisogna non far spegnere i riflettori dell’informazione, specie nazionale. Ma,
noi diciamo, i morti lasciamoli stare. Indicavamo ed indichiamo la via
della raccolta differenziata come la strada maestra da percorrere, insieme alle
altre forme di lotta, contro lo scempio che si sta attuando in danno ai nostri
territori. Se qualcuno s’impegna nel
sociale è giocoforza che ne riceva visibilità: la cosa è assolutamente
pacifica. Ma diciamo di più. Da persone partiche non ci meravigliamo, e non
stiamo qui a strapparci le vesti, anche nell’ipotesi che qualcuno ‘militi’ in questi comitati
per ottenere visibilità da sfruttare politicamente. Ma a tutto deve esserci un
limite. Questo nostro diverso modo di
pensare su questa specifica manifestazione, ha scatenato le ire della presidentessa del comitato, che
ci attaccava a testa bassa e personalmente. E quando Angela Perillo (direttrice
responsabile di primapaginaitaliana.it) ingaggiava un fitto botta e risposta
sul profilo facebook del comitato, la presidentessa, evidentemente a corto di
argomenti, attuava la genialata: cancellava sia il sottoscritto sia Angela
Perillo dalle amicizie del comitato e cosa ancora più grave cancellava tutta la
discussione ingaggiata con Angela Perillo, lasciando un solo commento
‘positivo’. Ribadiamo che era il profilo di un comitato e non il profilo
personale della presidentessa. Un atto grave, che va
stigmatizzato. Questo il commento postato da Angela Perillo sul suo profilo
facebook. “E' arrivata la censura... a chiara dimostrazione
di quello che qualcuno è e dei suoi nobili fini. Per cui state attenti perché
secondo qualcuno quelli che fanno parte di un gruppo, di un comitato, non
godono del diritto d'opinione, possono solo ed esclusivamente applaudire le
scelte del "capo" , perché in caso contrario si viene, come è
successo a me e a mio marito, cancellati dal gruppo e dagli amici, eliminando
naturalmente anche i commenti non graditi. Fortunatamente non si possono
zittire le persone che la pensano diversamente da noi, anche se a qualcuno
farebbe comodo evidentemente. Come potete immaginare la cosa, per la sua
gravità, non potrà passare inosservata”. La scelta del ‘capo’ è stata
criticata anche da persone vicine al comitato, che hanno riconosciuto che la
libera opinione è sacra e che bisogna dare a tutti la possibilità di avere una
visione diversa delle cose. La scelta del ‘capo’ ha negato
la possibilità a chi non ha seguito il ‘botta e risposta’ tra lei ed Angela
Perillo di potersi informare sulle
motivazioni dell’una e dell’altra, leggendo quanto scritto dalle due e
traendone le giuste e personali considerazioni, ma evidentemente è proprio
questo, alla luce dei fatti, che la presidentessa temeva.
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