TORA E PICCILLI - Decisamente in positivo l’azione di tutela e promozione avviata dall’Associazione “Le Orme”, di Tora e Piccilli, a favore del famosissimo sito paleontologico torese, noto in tutto il mondo per la presenza di impronte fossili di ominidi vissuti intorno ai 350.000 anni fa. L’area interessata, ubicata in località “Foresta”, del territorio comunale del piccolo ma importante centro dell’Alto Casertano, presenta un serie perfettamente conservate e che conferiscono al luogo un fascino tutto particolare. Sul sto web del sodalizio presieduto dalla dottoressa Simona Fragasso, l’arcinoto sito viene valorizzato dovere e posto in una luce nuova, tale da conferire al blocco archeologico de quo un fascino e un interesse che ci vengono invidiati da più parti. In programma(per venire a conoscenza dell’offerta completa, basta collegarsi sto internet htpp://www.assocazioeorme.it/laboratori/ o, in alternativa, chiamare il numero di telefonia mobile 3313020113. La località in parola balza agli onori delle cronache mondiali grazie anche agli studi che, a partire dall’anno 2004, vi compì i Professor Paolo Mietto, dell’Università degli Studi di Padova. Si deve al luminare padovano la sensazionale scoperta che le impronte appartengono al cosiddetto Homo heidelbergensis, ominide che viveva nella zona circa 350 mila anni fa. La datazione testè indicata assume importanza ancora maggiore se si considera la circostanza che le “ciampate” di cui ci occupiamo sono le più antiche mai trovate del genere Homo. Un altro punto, questo, a favore di una località che, oltretutto, presenta credenziali turistiche di ottima rilevanza e sicuramente degne di ben contribuire fattivamente allo sviluppo, non economico e di movimenti di ricchezza, ma anche di crescita culturale di tutto il territorio dell’Alto Casertano.
Daniele Palazzo