PIEDIMONTE MATESE. Inizia oggi il processo
nei confronti dei responsabili dell’inquinamento dell'area ex Cirio ubicata in
località Totari. Il fatto risale al febbraio 2008 e partì da una indagine
attuata dalla Guardia di Finanza di Piedimonte Matese, che
scoprì una discarica abusiva su un’area
di 60mila metri quadrati, in territorio
di Alife, dove furono ritrovati
manufatti in eternit, provette contenenti campioni di sangue e anche un
barattolo recante la scritta “embrione”. Il sequestro fu effettuato dalla Guardia di Finanza di
Piedimonte Matese retta all’epoca dei fatti, dal luogotenente Liliano Liberato,
in località Totari. Saranno
sentiti i Marescialli Liberato Liliano,
comandante pro tempore della Tenenza della Guardia di Finanza di Piedimonte
Matese ed il suo più stretto collaboratore, Nicola Goglia comandante del Nucleo Mobile.
Insospettiti dalla presenza sul terreno di materiale
da risulta, da numerosi pneumatici e dal generale stato di abbandono del luogo,
i finanzieri misero in atto controlli più approfonditi rilevando alcuni
manufatti in eternit e rifiuti
speciali sversati sui campi, quali batterie e oli esausti, nonché imballaggi
contenenti residui di rifiuti pericolosi. Furono inoltre reperite, abbandonate,
numerose provette contenenti prelievi di campioni ematici e il barattolo con la
scritta “embrione” sul cui contenuto furono effettuate
analisi per stabilirne la reale natura. Sotto il suolo, in
corrispondenza di alcuni pozzi, fu rinvenuto anche una sorta di serbatoio
interrato, colmo di lubrificanti usati. Anche l’ARPAC Agenzia Regionale per
l’Ambiente effettuò rilievi sulla zona
che fu posta subito sotto sequestro mentre il titolare del terreno fu segnalato
all’autorità giudiziaria.
Pietro
Rossi