Con la nostra mobilitazione contro i provvedimenti di spending review adottati dal governo e per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche abbiamo dato all'esecutivo un segnale forte e determinato. E proprio per questo nelle prossime settimane la mobilitazione e le iniziative devono continuare a crescere di intensita' e di visibilita' tra i colleghi e i cittadini.
Evidenziare le scelte sbagliate che penalizzano lavoratori e comunita', e proporre alternative per una riqualificazione seria del settore pubblico centrata sulla trasparenza e sul valore delle persone e' l'obiettivo che abbiamo perseguito e portato all'incontro di oggi con il ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi. A Palazzo Vidoni, convocati insieme alla Confederazione e alla Cisl Scuola come da nostra richiesta, abbiamo puntualizzato le criticita' del decreto di revisione della spesa e messo nero su bianco le nostre priorita' di modifica del testo: difendere il lavoro pubblico contro ogni ipotesi di mobilita' selvaggia ed esubero predeterminato, valorizzare le competenze e le professionalita' dei lavoratori contro ogni generalizzazione indiscriminata, far prevalere la dignita' dei dipendenti pubblici e l'esigenza dei cittadini rispetto a servizi pubblici di qualita' contro ogni tentativo di far cassa ricorrendo alla scorciatoia dei tagli lineari. Al ministro abbiamo indicato innanzi tutto quello che e' per noi un cardine del nostro progetto per le pubbliche amministrazioni, ovvero la necessita' di dare seguito, quanto prima e con gli opportuni provvedimenti di legge, a cio' che abbiamo concordato con l'intesa del 3 maggio scorso. Di riconoscere cioe' il ruolo responsabile e protagonista delle rappresentanze sindacali del pubblico impiego nei delicati processi di riorganizzazione che interesseranno a piu' livelli il sistema delle pubbliche amministrazioni: dal riassetto istituzionale, all'accorpamento degli enti, dai piani triennali di razionalizzazione gia' disposti dalla manovra del luglio 2011 ai percorsi di mobilita'. Abbiamo ribadito la nostra contrarieta' all'ipotesi di riduzioni puramente numeriche del personale pubblico, che ancora una volta non si basano su un'analisi puntuale dei fabbisogni e su politiche coerenti per il welfare e i servizi, e quindi rischiano di non dare luogo a scelte selettive di risparmio e reinvestimento ma solo alla perdita di posti di lavoro, di professionalita' accumulate e di capacita' di risposta ai bisogni dei cittadini. Abbiamo posto come una priorita' la definizione di salvaguardie per il personale che dovesse essere considerato in esubero, di criteri equi per la sua individuazione che tengano conto della specificita' dei profili professionali, di procedure condivise per la
ricollocazione funzionale presso altre amministrazioni. E ancora, abbiamo avanzato le nostre specifiche richieste di modifica del decreto:
- il rilancio e la partecipazione dei lavoratori ai tavoli centrali e locali di riorganizzazione (uffici unici, accorpamento di funzioni, ridisegno province, unioni di comuni...)
- il coinvolgimento dei lavoratori nella riarticolazione degli organici degli enti per salvaguardare posti di lavoro e rilanciare la qualita' dei servizi,
- il ripristino degli investimenti nella formazione finalizzata alla riqualificazione professionale dei lavoratori nei casi di riordino degli enti,
- misure incisive (direttiva ministeriale) sulla trasparenza e l'accesso agli atti necessari per realizzare una governance partecipata degli enti (a partire dai bilanci e dagli atti di programmazione),
- il confronto con i rappresentanti sindacali sui sistemi di valutazione laddove non siano ancora stati messi a punto in forza alle norme contrattuali vigenti,
- la definizione condivisa, attraverso un ccnq in sede Aran - cosi' come previsto dall'art. 33 del d.lgs. 165/2001, dall'art. 1 del dl 138/2011 e ribadito dall'Intesa del 3 maggio 2012 -, dei criteri per la mobilita' dei lavoratori. Punti concreti sui quali non siamo disposti a fare sconti. Punti sui quali e' indispensabile proseguire la nostra mobilitazione, in tutti i settori, tutti gli enti, tutti i posti di lavoro. Cosi' com'e' indispensabile che a livello centrale il ministro concordi con noi un calendario di incontri, un percorso di confronto in grado di innescare il circolo virtuoso dell'efficienza, della produttivita', della buona governance della spesa pubblica. Per questi motivi, ringraziandoti ancora una volta per il prezioso impegno con cui la tua struttura sta mantenendo alta l'attenzione sulla vertenza, ti invito ad uno sforzo straordinario per mettere in campo iniziative, azioni, attivita' di comunicazione a supporto della mobilitazione CISL FP.
Evidenziare le scelte sbagliate che penalizzano lavoratori e comunita', e proporre alternative per una riqualificazione seria del settore pubblico centrata sulla trasparenza e sul valore delle persone e' l'obiettivo che abbiamo perseguito e portato all'incontro di oggi con il ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi. A Palazzo Vidoni, convocati insieme alla Confederazione e alla Cisl Scuola come da nostra richiesta, abbiamo puntualizzato le criticita' del decreto di revisione della spesa e messo nero su bianco le nostre priorita' di modifica del testo: difendere il lavoro pubblico contro ogni ipotesi di mobilita' selvaggia ed esubero predeterminato, valorizzare le competenze e le professionalita' dei lavoratori contro ogni generalizzazione indiscriminata, far prevalere la dignita' dei dipendenti pubblici e l'esigenza dei cittadini rispetto a servizi pubblici di qualita' contro ogni tentativo di far cassa ricorrendo alla scorciatoia dei tagli lineari. Al ministro abbiamo indicato innanzi tutto quello che e' per noi un cardine del nostro progetto per le pubbliche amministrazioni, ovvero la necessita' di dare seguito, quanto prima e con gli opportuni provvedimenti di legge, a cio' che abbiamo concordato con l'intesa del 3 maggio scorso. Di riconoscere cioe' il ruolo responsabile e protagonista delle rappresentanze sindacali del pubblico impiego nei delicati processi di riorganizzazione che interesseranno a piu' livelli il sistema delle pubbliche amministrazioni: dal riassetto istituzionale, all'accorpamento degli enti, dai piani triennali di razionalizzazione gia' disposti dalla manovra del luglio 2011 ai percorsi di mobilita'. Abbiamo ribadito la nostra contrarieta' all'ipotesi di riduzioni puramente numeriche del personale pubblico, che ancora una volta non si basano su un'analisi puntuale dei fabbisogni e su politiche coerenti per il welfare e i servizi, e quindi rischiano di non dare luogo a scelte selettive di risparmio e reinvestimento ma solo alla perdita di posti di lavoro, di professionalita' accumulate e di capacita' di risposta ai bisogni dei cittadini. Abbiamo posto come una priorita' la definizione di salvaguardie per il personale che dovesse essere considerato in esubero, di criteri equi per la sua individuazione che tengano conto della specificita' dei profili professionali, di procedure condivise per la
ricollocazione funzionale presso altre amministrazioni. E ancora, abbiamo avanzato le nostre specifiche richieste di modifica del decreto:
- il rilancio e la partecipazione dei lavoratori ai tavoli centrali e locali di riorganizzazione (uffici unici, accorpamento di funzioni, ridisegno province, unioni di comuni...)
- il coinvolgimento dei lavoratori nella riarticolazione degli organici degli enti per salvaguardare posti di lavoro e rilanciare la qualita' dei servizi,
- il ripristino degli investimenti nella formazione finalizzata alla riqualificazione professionale dei lavoratori nei casi di riordino degli enti,
- misure incisive (direttiva ministeriale) sulla trasparenza e l'accesso agli atti necessari per realizzare una governance partecipata degli enti (a partire dai bilanci e dagli atti di programmazione),
- il confronto con i rappresentanti sindacali sui sistemi di valutazione laddove non siano ancora stati messi a punto in forza alle norme contrattuali vigenti,
- la definizione condivisa, attraverso un ccnq in sede Aran - cosi' come previsto dall'art. 33 del d.lgs. 165/2001, dall'art. 1 del dl 138/2011 e ribadito dall'Intesa del 3 maggio 2012 -, dei criteri per la mobilita' dei lavoratori. Punti concreti sui quali non siamo disposti a fare sconti. Punti sui quali e' indispensabile proseguire la nostra mobilitazione, in tutti i settori, tutti gli enti, tutti i posti di lavoro. Cosi' com'e' indispensabile che a livello centrale il ministro concordi con noi un calendario di incontri, un percorso di confronto in grado di innescare il circolo virtuoso dell'efficienza, della produttivita', della buona governance della spesa pubblica. Per questi motivi, ringraziandoti ancora una volta per il prezioso impegno con cui la tua struttura sta mantenendo alta l'attenzione sulla vertenza, ti invito ad uno sforzo straordinario per mettere in campo iniziative, azioni, attivita' di comunicazione a supporto della mobilitazione CISL FP.
Giovanni Faverin