Anna Maria Fasulo |
Anna Maria Fasulo |
L’essere umano ha le
più svariate passioni. C’è chi ama il teatro, chi il calcio, chi il cinema, e cosi via. Passioni forti, molto
sentite. Passioni a volte anche singolari. Come quella di Anna Maria Fasulo, 43
primavere, una simpatica,ironica e vulcanica signora romana, con sangue
napoletano, un fiume in piena che ti travolge,
con una passione che desta curiosità: Aprire ogni mattina i giornali e
leggere attentamente i necrologi, seguiti pure su Internet, e sui
manifesti listati a lutto, incrociati
per strada, che annunciano la dipartita
di persone finite nel mondo dei più! La morte, uno spruzzo di vita. A
sentirla parlare, nella morte c’è vita…..
Annunci, che complici nomi e cognomi diventano spesso esilaranti. La morte, insomma, ha la capacità
di far ridere. Sull’argomento fior di giornalisti hanno dedicato all’argomento
libri e anche film, come “Babbaluci”,
quello scritto e diretto da Raimondo Moncada, la cui sceneggiatura è tratta
dal libro “Ti tocca anche se ti tocchi”. Nel manifesto di “Babbaluci”, si dà il triste annuncio della dipartita di
quattro donne: Concepita Avvinazzata, Benedetta Battoscopa, P. Isella
Buttafuoco, Anna Camilla Forte(foto a lato tratta da una delle scene del film).La
signora Fasulo(in ufficio la chiamano
contessa), ama anche il
trekking, la montagna ed i viaggi. Ma nella top-ten delle passioni c’è
la fine della vita, che continua! “ In ogni morte c’è vita. Il dolore espresso
sul giornale o sul manifesto è il
termometro della bontà, amabilità, affezione o disaffezione del trapassato e
dei parenti”- racconta al cronista, facilitato dall’ottima
perspicuitas, dall’eloquenza nel porsi della donna, impiegata in una nota casa editrice della capitale. Come è nata
questa passione? “Oltre 30 anni fa, ho
cominciato con i manifesti funebri. Ero adolescente, ed in un anno, due-tre volte, con mio padre Giovanni, mia madre Vanda e mio
fratello, tornavamo(e torniamo ancora) al paese natio di papà, S.S. Giovanni e
Paolo, amena frazione di Caiazzo, in provincia di Caserta. Casa situata,
proprio al centro del paese, che affaccia sulla “Via Veneto” del minuscolo e
suggestivo borgo. Di fronte casa c’era e c’è una fontanina pubblica, le cui
pareti, impropriamente sono usate, oggi
come allora, come bacheca comunale per affissioni(selvagge). Al mattino, se
c’era qualche “novità”, bastava aprire il portone di casa, un manifesto nuovo
fresco di stampa e correvo a leggere il nome del trapassato, la prece e il
dolore dei parenti, più o meno marcato.
La cosa mi incuriosiva, e pure tanto. Parole strazianti, un elenco di parenti , tutti
addolorati, ed io mi chiedevo: ma
sara’ vero che questi sono così dispiaciuti?
D’estate, (allora come oggi) causa la canicola, aumentava il lavoro….
molte persone lasciavano il mondo dei
più… ed io, con “ingordigia” andavo a leggere sempre tutto, con grande
interesse. Da ragazza, quando vedevo un
funerale, sbirciavo le dediche sulle corone dei fiori, per arrivare poi agli annunci mortuali sul Messaggero di Roma, che leggo ogni giorno, non prima di
consultare attentamente i necrologi. Quelli pubblicati da “Il Messaggero” sono
unici. Inimitabili”. Perché ? Cosa vedi
negli annunci? “Mi piace capire,
se muore una persona umile o ricca,
un professionista, quindi con necrologi di convenienza, oppure, se è
davvero una persona speciale, e allora il necrologio mi affascina, mi prende,
mi coinvolge: mi immedesimo nella
famiglia e prego per il trapassato”- la spiegazione “socio-antropologica” della
donna, che nutre interesse anche per i manifesti listati a
lutto incrociati per le strade dei paesini visitati con la famiglia, i
due pargoli(di 22 e 16 anni) e la dolce metà. “Quelli che trovo nei paesi negli
appositi spazi che il comune mette a disposizione.. mi piacciono da… morire! : quando li vedo, è più
forte di me, inchiodo sul freno
bruscamente e mi fermo a leggere.
Ricordo una volta, bloccai un
matrimonio, tutte le macchine ferme, dietro di me, perche’ io stavo leggendo l’ennesimo
manifesto! Ogni volta che qualcuno mi
chiede : cosa leggi? io felicissima
rispondo: necrologi!”. I più divertenti,
ricchi di umanità, commoventi, i più surreali,
potrebbero finire in un libro, scritto dalla signora Fasulo a quattro mani con
un amico. Potevano mancare i
cimiteri? “La mia dolce metà, due lauree in tasca e tanto cuore, che ha la
passione per l’arte sacra, conosce benissimo tutte le bellissime
chiese di Roma, la loro storia: mi ha
fatto fare il tour del Verano(ndr.cimitero monumentale) di Roma, spiegando tutto. Vi piace viaggiare per il
mondo? “Moltissimo! Negli ultimi due anni siamo stati in India e Madagascar. Nei nostri
viaggi spesso incontriamo fortuitamente cimiteri, che immortaliamo con foto. In Madagascar, oltre a visitare il
cimitero dei pirati nell ‘Ile St Marie, abbiamo avuto la fortuna di assistere
ad una esumazione dopo 5 anni dalla sepoltura. In Madagascar la
morte non provoca paura né dolore, poiché il regno dei defunti è strettamente
connesso al mondo dei viventi . Sull'altopiano del Madagascar, i popoli Merina
e Betsileo costruiscono tombe seminterrate da cui, dopo 4-5 anni, riesumano i
loro morti con una festosa cerimonia. Risate e lacrime, gioia e tristezza si
mescolano durante la cerimonia delle esumazioni, conosciuta anche con il nome
di "Festa del Ritorno" o "Secondo Funerale". E non mancano aneddoti particolari. “
In occasione di una settimana bianca trascorsa in Trentino, eravamo alloggiati
in una suite: appena arrivati ci siamo
accorti, che la finestra e
il balcone “affacciavano” sul cimitero di Pejo paese. Li
ho capito che non si può evitare qualcosa che ti “cerca” . Di funereo,
naturalmente! Recentemente un noto giornale inglese, si è
occupato di necrologi(pubblicando un report) e miratamente di vedovi e vedove,
che non “vivono” le pari opportunità. Gli uomini varcano per primi e in maniera massiccia la soglia dell’aldilà.
Uomini che vorrebbero la pari opportunità: pareggiare il conto. Uomini e donne
diversi anche nel post-mortem. Se un uomo rimane solo perché muore la
moglie(casi limitati), rimane marito. Viceversa, se una donna rimane sola
perché muore il marito, resta vedova. L’originale osservazione è valida non
solo in Italia, ma in tutto il mondo. E’
difficile leggere un necrologio in cui si parla di un vedovo, mentre è comune
leggere di vedove. Qualche dato: il Guardian(testata britannica) nel 2011 ha
pubblicato i necrologi di 475 vedove e solo 50 vedovi,
729 e 114 sul Daily Mail e 918 e 147 sul The Sun. Un rapporto abissale. Numeri
impressionanti. Che ti stendono! Mortali, per l’uomo. In tutti i sensi! Il
Ministro delle Pari Opportunità(ndr. Il Padre Eterno), così ha deciso: “Interrogazioni”,
preghiere e imprecazioni, a nulla servono. E’ la natura. La morte è il grande tabù
della nostra epoca. La morte è vita, uno
spaccato della nostra esistenza. Parlarne,
non accorcia la vita. E’ inutile, dopo aver incrociato una lussuosissima
berlina vuota(carro funebre), lasciare il volante della nostra macchina per
toccare a velocità della luce i “nostri gioielli di famiglia”! Un gesto
pericolosissimo che potrebbe provocare un incidente. Anche mortale!
Giuseppe Sangiovanni