CANCELLO
ED ARNONE (Raffaele Raimondo) – Col caldo torrido di luglio s’accende il
confronto fra generazioni. Infatti, domenica 15 luglio, alle ore 18,30, presso
la “galleria” di via Roma, il “Gruppo promotore giovanile per la valorizzazione
del territorio” (Gpgvt) taglierà il nastro di un “dialogo aperto” che sembra
orientato a dispiegarsi sui tempi lunghi. Il pubblico dibattito, nelle
intenzioni degli organizzatori, punta a riprendere con forza la democratica
discussione su problemi di alto interesse collettivo, nell’ottica di
un’accurata analisi delle situazioni e dei fenomeni che forse o sicuramente
meritano una progettualità del tutto nuova. L’Imu, “reginetta” delle imposte
sul patrimonio, aprirà le danze per poi cedere il passo alla “raccolta
differenziata e isola ecologica”. Si vuole capire, insomma, si vuole dire, si
vuole proporre e ce n’è per tutto e per tutti su questi primi due segmenti del
serrato “vis a vis” (“faccia a faccia”) fra il mondo degli adulti che ancora
contano sulla scena locale e le istanze che emergono prorompenti da una folta
rappresentanza del pianeta-giovani. Comunque, al fronte della civile battaglia
che si preannuncia, altre non meno incalzanti falangi argomentative saranno pronte
ad intervenire sotto l’ombrello della domanda di fondo: “E’ possibile
valorizzare il territorio e creare occupazione attraverso la gestione
efficiente ed efficace delle risorse disponibili?”. E gli argomenti specifici?
Le problematiche che affliggono il mondo zootecnico, la valorizzazione del
territorio attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili, i pro e i contro
delle stesse fonti. A ben considerare, si potrebbe osservare che il Gpgvt
selezionerà così due delle tante questioni che dalle istituzioni e dalle forze
politiche organizzate aspettano soluzioni mirate e valide, magari riservandosi
di affrontare, nelle tappe successive, nuove ricognizioni dialettiche in ordine
ad esigenze ugualmente importanti. Si profila tuttavia un rischio - da tenere sotto
controllo con i consapevole apporto di ospitanti ed ospiti - e configurabile
nel tentativo di respingere la sostanza, pur rovente dell’iniziativa,
bollandola come “operazione di parte”: sarebbe un errore o, quantomeno, una
preziosa occasione mancata per rafforzare il senso civico e lo spirito di
corresponsabilità. Si auspica dunque che tale rischio sia arginato e si faccia
strada invece la voglia di ripartire, con le sole armi della ragione e del
rispetto reciproco.
FOTOGRAFIA:
L’immagine di un presidio del 2006 ad opera degli allevatori bufalini.