PIEDIMONTE MATESE. L’annuale appuntamento nel mese di giugno di “Cento donne sul Matese” suscita ormai non solo sempre più
attenzione, ma anche un interesse sempre più evidente per la validità di questa
iniziativa. La crescente presenza dell’elemento femminile nella
splendida cornice dei monti del Matese contribuirà senz’altro alla tutela di un
ambiente naturale d’eccezione e della fauna selvatica che in esso vive.
Purtroppo, benché ci sia un crescente interesse per la natura, manca ancora un
minimo di cultura che faccia affermare nell’opinione pubblica un’attenzione
necessaria (e sufficiente) ad indurre i pubblici poteri ad assicurare una
concreta tutela della natura. Per ora questa tutela è praticamente solo
teorica. Si farà un altro passo avanti,
quando si affermerà pure il convincimento che la difesa della natura
conviene anche economicamente a tutti. Un’accorta gestione della fauna
selvatica e dell’ambiente naturale, conferma il Prof. Emidio Civitillo di Cusano Mutri, fatta nel rispetto della legge,
non solo consente di migliorare la qualità della vita, ma consente anche di
fare un importante discorso di valorizzazione della vocazione turistica di
molte zone e quindi di sviluppo economico proprio attraverso il turismo , che viene considerato anche a livello
nazionale un’importantissima risorsa. Ma fino a quando la tutela della natura
verrà considerata un discorso marginale sostenuto da pochi, spesso considerati
fanatici amanti del bello, la strada sarà sempre in salita. Peraltro, è in quest’ottica che il patrimonio
faunistico va tutelato anche con forme di vigilanza che assicuri una vera
lotta al bracconaggio, e ciò è fortemente auspicato dalla stragrande
maggioranza dell’opinione pubblica. Il movimento delle “100 donne sul
Matese”, vista anche la sensibilità, la perseveranza e l’impegno in genere
mostrati dall’elemento femminile, fa ben sperare anche per la realizzazione di
una efficace ed effettiva tutela della natura matesina.
Pietro Rossi