NAPOLI
- “Sono 913 i milioni di euro necessari per la bonifica dei siti inseriti in
anagrafe pubblica e/o di competenza pubblica. Di questi, una volta approvato il
piano ne saranno disponibili poco più di un quarto, 220 a valere sull’Obiettivo
1.2 del POR 2007-2013. C’è urgenza di lavorare da subito per reperire i
restanti fondi, perché le bonifiche rappresentano la priorità assoluta di
questa regione”. Lo affermano i consiglieri regionali della commissione
bonifiche Antonio Amato,
Mafalda Amente, Corrado
Gabriele e Anita
Sala che nella mattinata del 18 aprile 2012, col collega Angelo
Consoli, hanno ascoltato in audizione l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano sul
Piano Regionale Bonifiche e sulla questione di Cava Sari. “Il piano – proseguono
i componenti della commissione - terminerà la fase di scoping entro il 10
giugno, quindi dovrebbe essere definitivamente approvato entro la fine di quest’anno.
Stante i fondi disponibili si darà priorità ai siti soggetti a contaminazione,
soprattutto quelli delle aree vaste. Ma si dovrà lavorare da subito per
riuscire a reperire, soprattutto attraverso le future programmazioni europee,
gli oltre 600 milioni che ancora mancano per le sole aree pubbliche”. “Quindi -
aggiungono i consiglieri regionali - si dovranno chiarire le modalità di lavoro
in danno che ricadono sulle aree private. C’è ancora tanto da lavorare, e anche
per determinare le modalità di intervento più utili”. “La situazione purtroppo
è questa, fortunatamente una buona notizia viene sul fronte delle compensazioni
ambientali - dichiarano Amato, Amente, Gabriele e Sala - L’assessore ha assicurato che entro l’estate
partiranno le prime gare che utilizzeranno i 282 milioni di euro di cui 141 del
Ministero dell’Ambiente e 141 della Regione attraverso i fondi FAS. L’individuazione
del Ministero come stazione appaltante dovrebbe garantire di non avere problemi
con i patti di stabilità dei comuni, e comunque anche tra le compensazioni
ambientali gran parte degli interventi sono destinati a bonifiche”. “Su Cavi
Sari, abbiamo appurato che la capacità residua della discarica è di 15.400
tonnellate, e stante l’accordo raggiunto coi sindaci di far continuare a
conferire lì i 18 comuni del comprensorio vesuviano, andrà ad esaurimento entro
45 giorni - dicono i membri della commissione regionale che sul tema hanno poi
incontrato anche una delegazione delle Mamme Vulcaniche - A quel punto la
discarica sarà chiusa e messa in sicurezza. Sarà poi necessario intervenire per
la bonifica attraverso le compensazioni ambientali. Di certo resta da capire
ancora dove conferiranno poi i loro rifiuti questi comuni. Così come restano da
individuare le aree dove depositare i rifiuti speciali smaltiti recuperati
negli anni scorsi da Astir lungo gli assi viari provinciali e semplicemente
depositati spesso, da Villa Literno a Ponticelli, sotto gli stessi assi. Si
sono determinate situazioni assurde» concludono Amato, Amente, Gabriele e Sala
«con aree spesso trasformate, come a Ponticelli, in vere e proprie discariche a
cielo aperto. Abbiamo chiesto all’assessore un intervento urgente dell’Arpac per
verificare se lì sussistono rischi per la salute pubblica e definire, con gli
altri enti interessati, le modalità di intervento”.
dott. Luciano Mottola
addetto stampa
On. Mafalda Amente
consigliere regionale
Popolo della Libertà