Con
la Mostra “I colori del buio” degli speleologi Natalino Russo di Caiazzo e Ivan
Martino. Due
casertani, Natalino Russo, nato a Caserta ma vissuto a Caiazzo, e Ivan Martino,
di San Potito Sannitico, ambedue esperti speleologi, fotografi, naturalisti, da
sempre giramondo al seguito di spedizioni geografiche, sono tra i protagonisti
della mostra “I colori del buio. Esplorando il pianeta sotterraneo”, inaugurata
qualche giorno fa e ospitata fino al 25 marzo nella Sala Zanardelli del
complesso Vittoriano a Roma in piazza dell’Ara Coeli. L’esposizione
è promossa e curata dall’Associazione la Venta, che da vent’anni svolge
ricerche multidisciplinari in tutto il pianeta, prevalentemente in ambienti
sotterranei, e che ha organizzato oltre 60 spedizioni esplorative in molte
regioni remote: dall’Antartide alla Patagonia, dal Myanmar al Messico,
dall’Asia al Venezuela. Oltre a Natalino Russo e Ivan Martino fa parte della
Venta un altro campano, Italo Giulivo, avellinese, che è stato anche presidente
del sodalizio. I
Colori del buio è un viaggio attraverso i più importanti progetti di ricerca
del gruppo La Venta, maturati in due decenni di spedizioni in contesti
straordinari, tra foreste pluviali, ghiacciai, montagne, deserti e intricati
labirinti sotterranei. Filo conduttore della mostra sono i differenti elementi
che compongono la superficie terrestre e i vari ambienti climatici, nei quali
si aprono grotte molto diverse tra loro. Obiettivo è spiegare come, dove e
perché si esplora il mondo sotterraneo, e cosa vi si trova: dalla speleologia
subacquea ai lunghi campi sotterranei necessari per esplorare le grotte,
paragonabili, per complessità e rischi, alle spedizioni su montagne di ottomila
metri. L’esposizione,
articolata su due piani, copre una superficie di oltre 300 mq e si avvale di
spettacolari foto, video e ricostruzioni sceniche. 55 pannelli retroilluminati
con oltre 100 immagini a colori, nove monitor di grande formato con clip video,
ricostruzioni sceniche, sala video e otto sale tematiche accompagnano il visitatore
in un viaggio attraverso diversi ambienti della Terra, dalle montagne carsiche
ai ghiacciai, dalle foreste pluviali ai deserti. Natalino
Russo è nato a Caserta nel 1972; dopo l’infanzia a Caiazzo si iscrive al corso
di Scienze Naturali a Napoli. Dopo la laurea, consegue una borsa di dottorato
di ricerca. Intanto viaggia in lungo e in largo, seguendo spedizioni ed
esplorazioni speleologiche. Dopo alcuni anni nel mondo accademico, decide di
dedicarsi esclusivamente e professionalmente ai viaggi, avviando collaborazioni
con case editrici come il Touring Club Italiano, Bollati Boringhieri, con
diverse testate, tra cui PleinAir, Rivista della Montagna, Alp, Focus, Qui
Touring, L’Appennino Meridionale, e con alcuni quotidiani. Nel 2001 collabora
al volume Le aree carsiche gessose d’Italia, edito dalla Società Speleologica
Italiana occupandosi dei capitoli dedicati alla Campania e alla Basilicata. Nel
2006 pubblica il primo romanzo di viaggio, dal titolo La via di Santiago,
ambientato sul noto Camino de Santiago e narra la vicenda di un pellegrino che,
spinto dalla curiosità, si mette in cammino e per strada incontra personaggi
che non fanno altro che mettere in crisi il suo modo di viaggiare.
Ivan Martino è nato a San Potito Sannitico nel 1973 e sin da piccolo
inizia a frequentare le montagne. A 17 anni partecipa al primo corso di
speleologia organizzato dal Gruppo Speleologico del Matese e viene contagiato
da una grande passione che lo porterà in breve tempo a frequentare grotte non
solo sul Matese ma in tutta Italia e all’estero, partecipando a spedizioni
internazionali in Spagna, Messico, Cuba, Argentina e Cile. Membro del Soccorso
Alpino e Speleologico dal 1993 al 2003, è socio dell’Associazione La Venta
Exploring Team. Si interessa di canyoning, partecipa alle prime discese
integrali di tutte le forre del Matese e ne percorre molte in Francia e Spagna.
Contemporaneamente coltiva l’interesse per la mountain-bike, l’escursionismo e
negli ultimi anni per il volo libero, prima in deltaplano e poi in parapendio.
Attraverso il suo “Campo Base Matese” organizza stage tecnici di introduzione e
corsi specifici a stretto contatto con la natura e in assoluta sicurezza,
assistiti da un esperto staff tecnico.
Fonte: teleradionews