BAIA LATINA. Il momento di crisi
economica che stiamo vivendo impone una
cooperazione tra gli Enti di minori dimensioni che deve tendere alla riduzione
dei centri gestionali, rendendo gli stessi più funzionali attraverso la
confluenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali, pur mantenendo
intatta la struttura politica attuale. Seguendo il principio basilare di
garantire la sopravvivenza del patrimonio che le piccole comunità
costituiscono, alcuni comuni dell’alto casertano, su impulso del Sindaco di
Baia Latina Michele Santoro, hanno considerato durante un’incontro di intraprendere un
percorso unitario di sviluppo, con lo scopo di contribuire alla
promozione del progresso delle popolazioni dell'Alto Casertano, nel campo
storico, umanistico, economico, etno – culturale, archeologico, ambientale,
paesaggistico e giuridico in relazione alle potenzialità del territorio.
Saranno favorite la creazione di opportunità di finanziamenti per le attività
progettate e condotte in particolare da giovani, al fine di rimuovere i rischi
del depauperamento di risorse umane innovative per agevolare lo svolgimento di
un adeguato ruolo delle molteplici competenze presenti sul territorio anche con
l'obiettivo di realizzare un reale collegamento tra mondo delle Istituzioni,
della cultura e processo di sviluppo. Intendiamo con il nostro progetto, ha
commentato Santoro, sostenere interventi
in materia di ricerca in armonia con gli indirizzi della programmazione
nazionale ed europea, coerentemente con accordi ed iniziative a carattere
interregionale. Per il raggiungimento di tali fini, le Parti sono consapevoli
della opportunità di uno strumento di programmazione con il quale adeguare la
propria attività agli indirizzi della politica nazionale e regionale, ai piani
e progetti elaborati dal Governo e dalle Regioni, in armonia con i programmi e
le direttive europee, concorrendo con proprie proposte alla programmazione
nazionale nel rispetto della vigente normativa. Il livello intermedio di
governo, conclude Michele Santoro, costituito dalla Regione Campania e dalla
Provincia di Caserta, inoltre, si è dimostrato sordo alle esigenze manifestate
in più occasioni dai Comuni, trascurando in particolare le politiche di
valorizzazione culturale e storica dei piccoli centri dell’entroterra
casertano, che potrebbero a ragione assicurare i livelli minimi di esistenza
delle nostre Comunità; pertanto, le Parti si danno reciprocamente atto che il
passaggio delle realtà locali in un territorio demograficamente più omogeneo, a
realtà storicamente e culturalmente affini a quelle dell’Alto Casertano, come
ritengono sia la Regione Molise, possono concretamente segnare il cambio di
rotta dei piccoli Comuni, che potranno misurarsi con una realtà istituzionale
sicuramente più snella ed attenta alle nostre tante, piccole necessità.
Pietro
Rossi