PARETE. “Se capire è impossibile, conoscere è necessario”,
scriveva Primo Levi in “Se questo è un uomo”. È anche uno dei tanti spunti emersi a Parete
lunedì scorso, 31 gennaio, in occasione dell’incontro di riflessione “per
ricordare lo sterminio del popolo ebraico e di tutte le vittime dei campi di
sterminio nazisti per rispondere alle sollecitazioni del presente con civiltà,
valorizzando il senso della varietà umana affinché la barbarie non riprenda mai
più il sopravvento sulla razionalità”. La nutrita platea della sala
polifunzionale in Piazza Berlinguer ha assistito alla proiezione di una parte
del film di Mimmo Calopresi 'Volevo soltanto vivere', fondato su testimonianze
di sopravvissuti intervallate da foto e notizie sullo sterminio e su Auschwitz.
Al video sono poi seguiti gli interventi del sindaco di Parete, Raffaele Vitale,
dell’assessore alla cultura, Prof.ssa Marilena D’Angiolella, e del Prof. Nicola
Terracciano, preside e storico. “Per quanto agghiaccianti, è sempre utile
rivedere le immagini di quello che è stato, con ogni probabilità, il periodo
più oscuro della storia dell'umanità”, ha esordito il primo cittadino paretano.
“Purtroppo, il dramma dello sterminio di massa si è ripetuto anche in seguito
ed è una piaga aperta ancora oggi in diversi paesi. Ciò che fa più male è che
simili tragedie e conflitti passino spesso e colpevolmente sotto silenzio: ecco
perché non possiamo voltare lo sguardo di fronte a queste atrocità, anzi,
bisogna impegnarsi affinché le carenti condizioni sociali e politiche generate
dal mancato rispetto della democrazia non siano accolte con indifferenza”. Appena
presa la parola, un commosso Prof. Terracciano ha elogiato l’iniziativa,
aggiungendo che “una cittadina si dimostra nobile quando rispetta la memoria,
organizzando questo tipo di eventi. Io sono nato quando i camini di Auschwitz fumavano
ancora: questa sconvolgente vicenda è successa appena ieri e il nostro popolo,
più di altri, ha l’obbligo morale di commemorare le vittime e riflettere. Noi
fummo i principali alleati di quella Germania che, storicamente, si è
contraddistinta come la nazione culturalmente più avanzata degli ultimi due
secolo, ma capace anche di sprofondare negli abissi più oscuri con la terribile
esperienza dell’Olocausto. Il vero e più angosciante dei dilemmi che ci si pone
è come evitare che possa succedere ancora. Per questo, devono essere mobilitate
altre dimensioni dell'umana natura, che si riferiscono al cuore e al sentimento
di umanità”. In chiusura, l’assessore D’Angiolella ha introdotto nella discussione
il centrale tema del pregiudizio “di cui siamo purtroppo impregnati nella vita
di tutti i giorni e che sono innegabilmente alla base degli eccidi nazisti. Aggiungo
che, nella nostra terra, ad avvelenarci è troppo spesso l’omertà che, forse non
ce ne accorgiamo, ma sta provocando un altro tipo di genocidio, avvelenando le
nostre comunità e agevolando gli affari sporchi della criminalità organizzata. Sono
tante le persone che operano per il bene: c’è bisogno che si crei una rete virtuosa
che renda il loro impegno ancora più forte e utile al superamento di resistenze
sociali e ostacoli culturali”.
Il sindaco Vitale, l’assessore D’Angiolella e il prof.
Terracciano: “Ancora attuale il dramma dello sterminio di massa, occorre
sconfiggere indifferenza, pregiudizio e omertà”
Riccardo
Dell’Aversana