BELLONA
(di Anna Aurilio) - « Tecnologia del ciclo combinato, efficienza
energetica, combustione della molecola, emissione solforose ». E’ una lingua sconosciuta ai più, quella con la quale hanno potuto avere una
certa confidenza gli alunni delle classi terze dell’IAC “Dante Alighieri” di
Bellona, retto dal Dirigente Scolastico Luca Antropoli, quando, alle prese con
una domanda apparentemente semplice: “Da dove viene l’energia elettrica con cui
si accendono le lampadine?”, hanno ricevuto risposte tecniche adeguate e mirate
all’accrescimento culturale degli allievi. I cinquantadue alunni, coordinati dal prof.
Giacomo Cafaro, in visita didattica alla
centrale termoelettrica Calenia di Sparanise, hanno verificato sul campo che la
maggior parte degli oggetti d’uso quotidiano non funzionano solo grazie ad un
semplice click ma attraverso una fonte di produzione che trasmette ad una rete
di distribuzione quell’invisibile segnale che percorre tutta la nostra nazione.
Lo hanno appreso non in un’aula qualsiasi ma dalle poltrone della sala riunione
del gruppo svizzero EGL, più direttamente dal dott. Luigi Cacciapuoti. Il capo Centrale,
nel dare il benvenuto alla scolaresca bellonese, ha illustrato le attività
dell’indotto e delle sue funzioni, ma ha anche sollecitato e risposto alle
domande d’alunni e docenti. “ Le visite
presso il nostro centro di produzione, almeno due
al mese, sono particolarmente interessanti per le scuole, poiché consentono di
scoprire sul posto cosa si cela dietro una presa di corrente e di apprendere semplici
nozioni pratiche su alcuni fenomeni fisici”. Durante la mattinata gli
studenti sono stati guidati alla scoperta di alcuni dei principali sistemi
dell’impianto, come le due sezioni modulari che hanno una potenza di circa 380
MW elettrici ciascuna. “Un impianto
tecnologicamente avanzato – ha precisato l’ingegnere – la cui attività è controllata solo da quattro persone” informazione
che ha lasciato gli alunni senza parole, oltre naturalmente ai 36 dipendenti e
alle altre poche decine di persone che complessivamente operano nell’impianto. E’
stata appagata anche una particolare curiosità, riguardo alle motivazioni della
scelta del modello per l’adattamento architettonico, “rappresenta un esempio di realizzazione industriale inserita in uno
specifico ambiente paesaggistico, un’integrazione di colori e forme nel
contesto ambientale che circonda a struttura”.