Augusto Massi |
PIEDIMONTE MATESE. All'indomani del Comunicato Stampa del Circolo Rifondazione Comunista di Piedimonte Matese, con cui si prendeva le distanze dal Consigliere Comunale Augusto Massi, è arrivata la replica. Non mi meraviglia, ha ribadito Augusto Massi, che le persone
che si propongono di resuscitare il Prc comincino la loro esperienza politica
disconoscendo il sottoscritto quale loro rappresentante istituzionale, poiché è
evidente che questo sia l’unico modo per farsi notare dopo due anni di silenzio
e poiché dimostrano ancora una volta di non capire che la politica è altra cosa
rispetto al fare chiacchere da bar o scrivere proclami rivoluzionari su
facebook. Se negli ultimi due anni non ho rinnovato la tessera di partito,
forse si capisce che da tempo non sposo con convinzione le sue tesi, a livello
nazionale e locale: un partito che non ha la forza di stare in parlamento e
distrutto da continue ed inutili guerre intestine personali, che ha tralasciato
l’importanza dei problemi del Paese. A livello locale il circolo, sulla scia
degli eventi nazionali, regionali e provinciali, ha perso via via convinzione,
restando senza sede, annullando le oramai consolidate feste di liberazione e,
soprattutto, dimenticando il confronto politico nelle assemblee interne: negli
ultimi due anni (e non dal 2008 come erroneamente riportato nel comunicato:
vedasi verbali di direttivo) la segreteria politica del circolo, che aveva
tutto il potere e la libertà di disconoscermi quando ancora vivevo a Piedimonte
e seguendo le regole del partito attraverso i suoi organi di garanzia, ha
convocato 4-5 riunioni in tutto, di cui 2-3 prima delle elezioni provinciali
per chiedermi il di candidarmi nonostante io non volessi. Con l’esperienza
elettorale delle provinciali, continua Massi, il circolo ha dimostrato tutto il suo
malessere: dopo aver raccolto a
Piedimonte più di 400 voti e più del 6% a fronte dell’1,5% provinciale di
Rifondazione, e dopo aver condotto una campagna elettorale da solo, ho deciso
di lasciare ad altri il compito di rianimare il partito, cosa che purtroppo non
è mai avvenuta. Da qui la decisione di lasciare la giunta comunale e alcune
deleghe. Dopo tutto questo tempo, e dopo che il sottoscritto si è dovuto
trasferire per motivi di lavoro, un gruppo di persone ha deciso di rifare le
tessere con Rifondazione (compreso il nuovo segretario) in vista del Congresso
di partito e delle elezioni amministrative della prossima primavera. In qualità
di rappresentante istituzionale non stato convocato da nessuno e ho saputo
dello svolgimento del congresso dalla stampa: ho prodotto un documento che ho
inviato ai vecchi compagni e in cui non ho mai chiesto un incontro come
qualcuno scrive. Poi è seguito il comunicato di due giorni fa, in merito al quale vorrei ribadire che, fino
a quando il circolo è stato in vita e compatibilmente con la mia attività
lavorativa, ho partecipato alle attività e ho contribuito al raggiungimento di
importanti risultati amministrativi, tra cui, per citarne alcuni, il voto
contro la privatizzazione del servizio idrico, l’approvazione dei GAP, il
testamento biologico, l’innovazione del lavoro socialmente utile del Contrasto
alla Povertà, l’autocostruzione popolare, l’introduzione del servizio civile,
l’informagiovani, i Teatri della Legalità. E voglio ricordare, conclude Augusto Massi, che ho espletato
il mio servizio amministrativo a costo zero, rinunciando come i colleghi di
amministrazione a qualsiasi indennità di carica, e che lavoro lontano da
Piedimonte perché non ho cercato scorciatoie politiche. Per il resto, io ci ho
sempre messo la faccia, non mi interessa rappresentare queste persone e mi
basta poter passeggiare tra i piedimontesi potendo guardare negli occhi ognuno
di loro.
Pietro Rossi