Paride Amoroso |
"L'ultima aggressione di qualche
giorno al semaforo sul Viale Carlo III da parte dei lavavetri, è la goccia che
ha fatto traboccare il vaso." Queste le dure parole di Paride Amoroso,
coordinatore Provinciale di Caserta, nonché membro del direttivo Regionale di Grande Sud, partito del leader
Gianfranco Miccichè. Amoroso in questa
nota vuole rendere pubblica la condizione di disagio che i cittadini
casertani stanno affrontando da anni e la totale indifferenza delle istituzioni
nei confronti dei clandestini che fanno il buono ed il cattivo tempo sul Viale
Carlo III. "Non è più tollerabile questa situazione - continua Amoroso - e dopo che abbiamo scritto più volte al
Prefetto (senza mai avere una risposta concreta) chiediamo l'intervento del
Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, affinché si attivi per una
rapida soluzione della problematica. Qui non si tratta di caccia ai clandestini
– tiene a precisare Amoroso – i quali
sono le prime vittime di un’organizzazione criminale che ottiene ottimi
introiti sfruttando la miseria ed il disagio sociale di quanti arrivano in
Italia non avendo altre alternative. Questo é un problema di conflitto sociale.
Non può esserci integrazione se non vi é ordine. E’ arrivato il momento di
smetterla con le ipocrisie, altrimenti
rischiamo che da qui a qualche giorno dietro le frontiere ci siano migliaia e
migliaia di persone pronte ad imbarcarsi per l’Italia. E allora sarà troppo
tardi. La ricetta è semplice ed efficace: RIMPATRIO! Tutti i clandestini ai
semafori - spiega Amoroso - vanno identificati e poi messi su charter e
riportati subito indietro, rendendo la cosa pubblica tramite i media, facendo
capire a chi volesse intraprendere lo stesso percorso che si torna subito
indietro. Senza se e senza ma. Non è possibile che gli immigrati vengano a
vivere nelle nostre città poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o
terroristi dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta di non
capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Inoltre, il fenomeno ha
raggiunto una gravità imponente a cui si aggiunge la piaga della prostituzione fin
sotto le nostre abitazioni. Queste persone - conclude Amoroso - difficilmente
troveranno lavoro in Italia e quindi li attende un futuro di illegalità.
Occorre quindi agire con forza e intelligenza, per evitare un disastro
umanitario e sociale".
C.S.