CASERTA (Raffaele
Raimondo) – L’Associazione Mogli Medici Italiani (AMMI) chiama, Salerno risponde…alla grande! Provengono, infatti,
dalla bella città del golfo gli esperti che la sezione casertana dell’AMMI, guidata
dalla presidente Caterina Fumante di
Monaco, ha convocato per il 18
ottobre 2011, alle ore 17, all'auditorium
dell'Ordine dei Medici di Via
Bramante, dove si svolgerà il Convegno “Se
la medicina di genere dimentica le donne…”. Titolazione accattivante per
invitare le aderenti, le Associazioni socio-culturali e scientifiche della nostra
provincia e quanti siano interessati ad esplorare un innovativo settore di
ricerca, attraverso l’attento esame di due versanti rispettivamente coincidenti
con una promettente constatazione (La
medicina di genere finalmente evidenzia la diversità fra i due sessi) ed
un’ineludibile domanda (Quale salute
per la donna del terzo millennio?). Si anticiperanno così, di fatto, le
problematiche al centro del 2° Congresso nazionale che si terrà a Padova nella
“tre giorni” 21-23 ottobre prossimi organizzato d’intesa dall’FNOMCeO e dall’OMCeO della città veneta.
Dunque, alle 16.30 di martedì 18 avrà
inizio l’accoglienza dei convegnisti e, mezz’ora dopo, Anna Gargiulo (primario presso l’Azienda osp. S.Anna e S.Sebastiano
di Caserta) aprirà i lavori in funzione di moderatrice. A seguire, il saluto
del presidente dell’Ordine, Federico
Iannicelli, e la presentazione dell’importante iniziativa da parte della leader
Fumante di Monaco. Poi, Maria Gabriella
De Silvio (responsabile dell’U.O. mat-inf dell’Asl di Salerno) proporrà
l’adeguata illustrazione del quadro complessivo in ordine alla “medicina di
genere”, mentre la neurofisiologa Giuseppina Salomone (presidente Fondaz
CeRPS) affronterà il tema “Gender e
cervello”. A sua volta il primario di cardiologia Giovanni D’Angelo (anch’egli attivo a Salerno) svilupperà il tema “Stroke: differenze di genere?”; peculiarità
che troveranno specifica risonanza - in specifico riferimento alle malattie
professionali - nella relazione affidata a Ferdinando
Crescenzi (direttore UOC Medico Competente Sorveglianza Sanitaria). Il programma del Convegno prevede per
le ore 18,20 il sempre stimolante dibattito cui potranno liberamente partecipare
il pubblico e le Associazioni presenti. La “medicina di genere” -una locuzione
che resta in prevalenza ancora un’illustre sconosciuta fuori del terreno
elettivo degli sperimentatori d’avanguardia- in effetti è davvero una “branca recente delle scienze biomediche che ha l’obiettivo di riconoscere e
analizzare le differenze derivanti dal genere di appartenenza sotto molteplici
aspetti: a livello anatomico e fisiologico, dal punto di vista biologico,
funzionale, psicologico, sociale e culturale e nell’ambito della risposta alle
cure farmacologiche. È stato ormai dimostrato da molteplici studi che le differenze
di genere, in primis quelle nella fisiologia umana, in caso d’insorgenza di
malattia si riflettono significativamente sulla genesi, la prognosi e la
compliance degli individui”. "Da diversi anni - spiega Maurizio Benato, presidente ell’OMCeO
padovana - siamo sollecitati dal
Consiglio dell’Unione europea a raccogliere
dati specifici di genere in materia di sanità , ad analizzarne le statistiche ,
perché pochissimo è stato fin ora realizzato. Il genere infatti, assunto come
un determinante essenziale della salute, riposiziona l’analisi e la valutazione
dei dati, rende esplicite evidenze che non sarebbero altrimenti riconosciute e
che rimarrebbero invisibili, contribuisce a delineare nuove priorità, azioni,
obiettivi, programmi".
FOTOGRAFIA:
La presidente Fumante con Zinzi e Rivezzi, ad un precedente meeting associativo