01 settembre 2011

‘CHI FA ’O BBEN ADDA MURI’ ACCUS!’: STORIA D’AMORE E GENEROSITA’ TRA UNA GRANDE DONNA E UN DELIZIOSO BARBONCINO


Aveva trovato un  barboncino di piccola taglia che si aggirava smarrito, impaurito e vistosamente denutrito nella zona di Piazza Dante, a Napoli, lo aveva sfamato e coccolato, gli aveva preparato un giaciglio, dandogli ospitalità a casa sua. Non solo. Si era premurata di ricercare i padroni della bestiola, informandosi presso amici e conoscenti. Non riuscendo, però, a trovare le persone cercate, aveva deciso di tenersi quel grazioso cagnolino, sottoponendolo all’applicazione del microchip. Per questo, l’altra sera, ad una settimana dal ritrovamento dell’animale, una donna ucraina di 49 anni è stata aggredita e violentemente malmenata da un  gruppo di cinque persone(tre uomini e due donne), che la hanno affrontata e picchiata in via Domenico Soriano(siamo sempre in zona Dante) mentre portava a spasso il suo nuovo “amico”. La cinquina di aggressori(uno di loro l’ha perfino colpita alla nuca con un casco da motociclista), che non hanno portato via alla malcapitata né soldi, né oggetti preziosi, impossessandosi solo del barboncino, si sono qualificati come i padroni legittimi  dell’animale a cui la donna del paese dell’Esteruopeo si era affezionata. Sul posto dell’aggressione, gli Agenti della Sezione Volanti della Questura del capoluogo partenopeo, che hanno accompagnato l’ucraina in ospedale. La donna, però, ha rifiutato il ricovero, venendo comunque dichiarata guaribile in venti giorni. In conseguenza della brutta avventura capitatale, la protagonista della bella e commovente storia di generosità ed accoglienza verso una bestiola che, da come si presentava, aveva assoluto bisogno di cure ed affetto e solo quelle ha ricevuto, ha sporto denuncia in Procura contro ignoti. Una notizia, questa, che lascia esterrefatti ed increduli. Esterrefatti perché, dopo aver abbandonato a se stesso un delizioso ed indifeso cagnoletto, i suoi sedicenti padroni , invece di ringraziare la persona che lo ha rifocillato e rimesso in condizioni fisiche ottimali, la insultano e la picchiano a tal punto da rischiare di ucciderla a colpi di casco da motociclista; increduli per l’estrema violenza con cui un gruppo di individui che definire rozzi ed incivili sarebbe sicuramente riduttivo ha inteso “punire” una persona buona che ha fatto più del suo dovere civico. Anzi, per amore di una bestiola che, data la sua condizione, aveva bisogno di tutto, non ha esitato ad intaccare il suo sicuramente non stratosferico introito mensile. Come recita un antichissimo adagio popolare napoletano, “Chi fa ’o bben addà murì accis”!, nel senso che il bene che si fa non è mai apprezzato da nessuno. Questo anche il morale del discorso intorno ad un angelo di donna che ha fatto di tutto e di più  per amore del barboncino che le è stato portato via così brutalmente. Ma in che mondo viviamo!?, c’è da domandarsi. 

Daniele Palazzo