Galluccio - (Di Salvatore Candalino) - Aveva sempre sentito parlare Teresa Mancini Marrocco, di suo nonno Pietro, soldato richiamato del’82° reggimento fanteria Brigata “ Torino”. Nato a Galluccio, nel 1882, richiamato alle armi per esigenza di carattere eccezionale mobilitazione generale per il conflitto 1915/18. Cadde in combattimento il 9 giugno 1916 sul Monte Gallio per ferite riportate in combattimento. In più occasioni Teresa Mancini Marrocco aveva tentato di avere notizie dell’avo paterno, fino a quando il figlio Sergio Marrocco Caporal Maggiore Capo Scelto dell’Esercito, rinvenne per il tramite di un appassionato di storia militare la copia del foglio matricolare del Bisnonnno Pietro Mancini. Successivamente venne anche individuato il luogo di sepoltura, il Sacrario Militare sull’Altopiano di Asiago, epicentro di lotte sanguinose e di eroismi. Qualche settimana addietro il “pellegrinaggio” della famiglia Marrocco verso la terra veneta. Arrivati al Sacrario, sovrastato da un arco quadrifonte alto 47 metri, i visitatori casertani sono frastornati, entrano nel luogo “sacro” dove riposano 54.386 caduti di cui 20.000 austro-ungarici. Indescrivibile è l’ansia di raggiungere il riquadro dove sono custodite le spoglie mortali del fante Mancini. Attraversato un lungo corridoio, il gruppo casertano è vicino alla lapide in marmo molto semplice, una croce segno della Cristianità il nome e cognome. La signora Mancini Marrocco, finalmente, è vicina al nonno che non ha mai conosciuto, accarezza la lapide, si emoziona, recita una preghiera, si commuove, piange, dalla borsa tira fuori un rosario, con del nastro adesivo lo attacca alla lapide, sicuramente sarà rimosso. L’indomani, prima di intraprendere il viaggio di ritorno verso Galluccio, è di nuovo sulla tomba di nonno Pietro, con i figli presenzia alla S. Messa in suffragio, prima di lasciare il Sacrario, appone nel registro dei visitatori un pensiero in memoria del nonno. Una visita, a un altro luogo simbolo della Grande Guerra Bassano del Grappa sul ponte degli Alpini, muto testimone, del passaggio di tanti soldati che andavano al fronte, forse, anche il fante di Galluccio?, non lo sapremo mai, ci rimane solo la certezza che la Signora Teresa Mancini Marrocco ha ritrovato suo nonno Pietro dopo tanti anni di ricerche.