CAPUA. Il Museo Civico di Arte Contemporanea di Capua (Caserta) ha organizzato la mostra personale di Umberto Gorirossi, che si inaugurerà domani sabato 2 aprile dalle ore 18 alle 21. Titolo dell’esposizione “La Sincronia del Caos”, la cura è di Giampaolo Coronas con intervento critico di Enzo Battarra. Nel catalogo, che sarà presentato in occasione del vernissage, i testi di Enzo Battarra, Raffaele Cutillo ed Emiliano d’Angelo. La mostra gode del patrocinio delle città di Caserta, Capua e del Museo Civico di Arte Contemporanea, diretto da don Giuseppe Centore. Direttore artistico è il maestro Luigi Brandi e presidente del consiglio di amministrazione il sindaco di Capua Carmine Antropoli. La personale si sposterà poi dal 9 al 30 aprile al Museo Magma di Roccamonfina, sempre in provincia di Caserta, in occasione della mostra internazionale “Burka e tacchi a spillo”. Battarra scrive: “In principio era il caos. Partendo da questo assunto, Gorirossi applica un metodo e determina con un razionale lirismo i suoi lavori in logica sequenza. È il caos stesso a dare vita all’equilibrio. Ogni opera trova al suo interno una ragion d’essere e simultaneamente è parte integrante di un processo artistico globale, legato a un denominatore comune. La regola iniziale era il caos, il principio era il caos”. Per Cutillo: “Il pittore casertano, nella collezione La Sincronia del Caos, segna profeticamente la Storia, superandone le contraddizioni marcate con esattezza scientifica. Il suo è un progredire da una nebulosa caoticità ad una linearità sincronica che, a nostro parere, torna ad essere complessa, in una ciclicità senza fine. I suoi quadri oscillano in un singolare stato amebico, teso tra la restituzione razionale della forma e il suo significato esplicitante la condizione irrazionale della Mente”. Quindi, d’Angelo: “Con questo lavoro, Gorirossi piega l’astrazione stessa (qui più geometrizzante che altrove nell’ambito della sua produzione) ai contenuti simbolici e descrittivi, quasi pittografici, che sono tipici del suo modo di operare. Il tema è quello del “margine del caos”, che mi sembra centrale in molta parte della letteratura pittorica post-informale: l’espressione, coniata dai teorici della complessità negli anni ’90, sta ad indicare il punto esatto di intersezione tra Ordine e Disordine, fra polarità “calda” e “fredda” della materia, in cui l’accensione della scintilla vitale è resa possibile dall’instaurarsi di una condizione di equilibrio identificata come irripetibile e rocambolesca, e proprio per questo definita “marginale”.
L’Ufficio Stampa
(Maria Beatrice Crisci)