09 marzo 2011

FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA. IL SOLITO PASTICCIO


Comunicato Stampa


Il 17 marzo sarà il giorno della celebrazione solenne dei 150 anni dell’unità d’Italia, proclamato festivo a tutti gli effetti. Di ciò la UIL PA è orgogliosa e non può che plaudire alla decisione del governo di intervenire con decreto legge per riconoscere questa ricorrenza come valore da tramandare alle future generazioni, definendo gli ultimi 150 anni come "LA NOSTRA STORIA INSIEME". Per quanto ci riguarda, come proposto dal Segretario Generale della UIL, Luigi Angeletti, la festa dell’Unità d’Italia dovrebbe essere resa permanente, unificandola a quella del 2 giugno. Purtroppo invece, dobbiamo rilevare l’assoluta pretestuosità delle polemiche che hanno preceduto l’emanazione del decreto, soprattutto da parte di confindustria e di alcune forze politiche, sui costi che si sarebbero abbattuti sul sistema produttivo e sulle finanze pubbliche. Purtroppo, ancora una volta, non si è cercata una soluzione condivisa con le parti sociali ma, per zittire la propaganda di chi, pur stando al Governo, non crede nei valori di uno Stato Unitario, si è deciso di far pagare di tasca propria ai lavoratori gli oneri di questa celebrazione, imbastendo così il solito pasticciaccio, che presenta quindi profili evidenti di illegittimità. Infatti la soluzione adottata, che di fatto sospende gli effetti economici e giuridici derivanti dalla soppressione della festa del 4 novembre, ne scaricherà i costi unicamente sui lavoratori, pubblici e privati. Per quanto riguarda il pubblico impiego già alcune amministrazioni stanno informando i propri dipendenti che le giornate di permesso per festività soppresse relative al 2011 saranno ridotte a tre. Noi della UIL PA festeggeremo la ricorrenza perché siamo profondamente convinti che i valori dell’unità nazionale che essa rappresenta debbono essere ricordati e celebrati con orgoglio, così come tutti coloro che con il loro sacrificio personale e le lotte per l’indipendenza ne hanno reso possibile la conquista. Ci auguriamo che altri sappiano rispettare la festa dell’unità con lo stesso orgoglio, determinazione e convinzione che il loro ruolo all’interno della società, delle istituzioni e della politica gli impongono.

IL SEGRETARIO GENERALE

(Benedetto ATTILI)