Piedimonte Matese. Domenica prossima 27 marzo 2011, a distanza circa 20 anni, si terranno dopo circa 20 anni le elezioni per eleggere democraticamente il Consiglio del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Indipendentemente della fascia di appartenenza, dichiara Michele Santoro (nella foto) Commissario Provinciale dell’Associazione ASTRAmbiente sostenitore della lista “Riscossa” è opportuno, e sarà certamente significativo il dato della partecipazione al voto, recarsi a votare per esprimere liberamente e democraticamente il proprie voto e scegliere i prossimi amministratori del Consorzio sarà prova di grande maturità democratica della gente del Sannio-Alifano. Non è pensabile, continua Michele Santoro, delegare ad altri l’esercizio del proprio voto e successivamente magari lamentarsi delle lagune e delle mancanze del Consorzio sul Territorio. Democrazia e partecipazione impongono che ognuno di noi eserciti il proprio diritto senza delegare nessuno a rappresentarlo. Invece, stranamente, la legge regionale forse per meglio esplicitare la partecipazione e consentire a tutti di poter contribuire alla scelta dei propri Amministratori prevede una strana norma che consente di delegare ad altri consorziati il proprio diritto. E’ opportuno precisare che, ai sensi della Legge Regionale n° 4 del 25 febbraio 2003 art. 23 comma 2 e 6, le deleghe per essere valide debbano essere necessariamente ed elusivamente autenticate da un Notaio, dal Segretario Comunale o da un Funzionario del Consorzio appositamente delegato. Pertanto, dichiara Michele Santoro, tutte le deleghe raccolte nelle abitazioni private da pseudo attivisti delle liste contendenti e per le quali la firma non è stata apposta nelle forme sopra indicate alla presenza di un Notaio, di un Segretario Comunale o del Funzionario del Consorzio appositamente delegato sono da ritenersi illegittime. Pertanto, sarebbe curioso verificare quante firme raccolte, perché di vera raccolta si è trattato, sono state veramente apposte alla presenza di pubblici Ufficiali e quanti soggetti deleganti sono a conoscenza delle generalità del delegato che andrà ad esprimere per suo conto la volontà di voto. Quante persone saranno in grado, se chiamate a rispondere dinanzi agli organi preposti Magistratura ed altro, di dichiarare di aver firmato dinanzi ad un pubblico Ufficiale indicato dalla legge regionale e di conoscere esattamente le generalità della persona delegata ? Questo interrogativo, continua Michele Santoro, forse contribuirà in futuro sicuramente ad alimentare polemiche infinite sulla reale validità della tornata elettorale. E’ doveroso precisare che la delega per essere legittimamente valida la firma del soggetto delegato deve essere stata apposta alla presenza dei soggetti sopra menzionati e qualsiasi altra forma di sottoscrizione risulta essere solo un presa in giro per privare gli aventi diritto dell’esercizio del proprio diritto di voto e per continuare dopo venti anni ancora a ritenere che la gestione del Consorzio di Bonifica non appartenga a cittadini contribuenti ma ad altri. Ho l’impressione, conclude Michele Santoro, che la raccolta indiscriminata delle deleghe del diritto di voto da parte di vari soggetti appartenenti a diverse associazioni di categoria, sia stato esercitato esclusivamente per privare l’avente diritto dell’esercizio del proprio diritto di voto e per avere la certezza di accaparrarsi un pacchetto cospicuo di voti e togliere al consorziato la possibilità democratica di scegliersi liberamente i propri amministratori. Sembra quasi come se fosse stato esercitato un esproprio democratico del consenso elettorale. Per questi motivi il 27 di marzo, conclude Michele Santoro, mi auguro che tantissime persone si recano personalmente presso il seggio elettorale al quale appartiene ad esprimere personalmente e liberamente il proprio diritto di voto senza delegare nessuno in quanto sono certo e convinto che quasi nessun delegante conosce esattamente da chi viene realmente rappresentato.
Pietro Rossi