ALVIGNANO. La situazione di criticità sulla vecchia ferrovia Piedimonte Matese-Napoli conosciuta come “Alifana” è atavica. Sono passati ben 5 anni, dalle elezioni Provinciali del 2005, quando l’ex assessore ai trasporti rassicurava: “a breve finiranno tutte le sofferenze per pendolari e studenti che quotidianamente viaggiano a bordo di questa tratta ferroviaria. La Regione, la Provincia sinergicamente manderanno in pensione le vetuste macchine”. Nuovi treni? No! Elettrotreni! “Basta con questi rotabili che dal lontano 1963 inquinano solcando le splendide colline Caiatine e la lussureggiante piana Cubulteria-Alifaee (leggi Alvignano-Dragoni-Alife) fino a Piedimonte Matese. Un’area così bella, dalle mille possibilità di sviluppo turistico merita una moderna infrastruttura ferroviaria. Velocizzeremo la linea, avvicineremo Napoli/Caserta a queste zone, renderemo le stazioni sicure e accoglienti entro il 2010”. Sull’argomento è ritornato Luca Romano il Segretario del Nuovo PSI di Caldoro di Alvignano e Dragoni che ha puntualizzato come le automotrici, sono ancora più vecchie (peccato non sia vino), niente è stato fatto. Di chi la colpa? Della vecchia Amministrazione regionale? Della MetroCampania NordEst? Oppure i fondi della linea Alifana sono stati destinati altrove? E ancora: cosa accadrà per gli abbonamenti scontati da destinare agli studenti, visto che ancora oggi, a ridosso dell’imminente apertura delle scuole, non si è ancora raggiunto un accordo con il Consorzio Unicocampania, ed il costo di tali indecisioni sarà scaricato ancora una volta sulle fasce più deboli? Sono questi gli interrogativi a cui cercheremo di dare una risposta concreta insieme ai dirigenti del Nuovo Psi del Presidente Caldoro, in primis il Presidente della Commissione Bilancio l’On. Massimo Grimaldi (nella foto), che da sempre mostra una particolare attenzione per il Matesino-Caiatino. A breve ad Alvignano, conclude Romano, organizzeremo una conferenza programmatica del Nuovo Psi di Caldoro, sul più generale tema dello sviluppo dell’Area dell’Alto Casertano, dove l’elemento trasporti diventa il fulcro di un sistema in grado di ridare vigore ad un territorio dalle grandi potenzialità mai sfruttate, anzi per anni mortificate dalla gestione scellerata del governo bassoliniano.
Pietro Rossi