Sessa Aurunca. Sfiorata la tragedia ieri mattina a Baia Domizia. Padre e figlia rispettivamente di 48 e 12 anni sono stati avvistati dai bagnini dello stabilimento balneare “Hotel Giulivo”. Si tratta di R.P. e M.P. che erano stati spinti probabilmente dalle forti correnti causate dal mare agitato. Dalla Spiaggia del Giulivo i due “Angeli custodi della spiaggia” hanno avvistato i due bagnanti in evidente stato di pericolo a più di cinquanta metri dalla costa. Fabio Guarriello e Michele Varone non hanno esitato a tuffarsi nelle acque agitate del mare di Baia Domizia. L’operazione secondo i presenti non è stata affatto semplice. Sembrava di essere nella sit com “Bay Watch”. Gli sforzi degli assistenti bagnanti sono stati notevoli. Alla fine il coraggio e la fatica del personale sono stati premiati. Due vite in pericolo sono state tratte in salvo. Il lavoro del “guarda spiagge” viene spesso sottovalutato e poco pubblicizzato. Ma ogni anno più di una vita viene salvata. Pericolo scampato insomma. Sono stati giorni di grande difficoltà sulle splendide spiagge di Baia Domizia. Il mare grosso delle ultime ore ha gettato nel panico turisti e residenti, che nonostante le fortissime onde che imperversavano sul litorale dalla serata di ieri, avevano deciso di immergersi nelle limpide acque del mare tirreno. Il tutto è avvenuto intorno alle 10.00. La bambina con il papà erano a circa una cinquantina di metri dal bagnasciuga. Gli operatori del salvataggio si dono precipitati, ma la forza dell’acqua ha fatto scattare l’allarme su tutta la spiaggia. Così hanno provato con enormi sforzi a riportare a riva i due malcapitati. “Sono stati momenti di panico – ci ha raccontato uno dei presenti – I due erano terrorizzati e da soli non avrebbero potuto resistere all’impatto delle onde. Così Guarriello e Varone sono riusciti ad intervenire, con fatica, e a ricondurre fuori l’uomo e la bambina, visibilmente affaticati anche a causa della paura. Scampato pericolo quindi, ma la fase d’allerta continua. Il mare agitato di queste ore sconsiglia la balneazione, e gli operatori del salvataggio consigliano una maggiore prudenza.
Gianluca Asciolla