CASTELLO DEL MATESE. E’ partito ieri il Progetto “Migrandata”, promosso dal CEDA (Centro Educazione Documentazione Ambientale) di Piedimonte Matese, gestito dal locale Circolo Legambiente, in un programma di iniziative di informazione scientifica ed educazione ambientale per l’Anno internazionale della Biodiversità, nell’ambito del Programma INFEA della Regione Campania 2007-10. Il progetto prevede un campo di inanellamento a scopo scientifico, della durata di una settimana, allestito in “Loc.Scennerato” sulle rive del Lago Matese, per avere un quadro aggiornato del fenomeno migratorio in un’area già inserita nei SIC e ZPS di interesse comunitario, censire l’avifauna presente e trarre indicazioni di carattere gestionale utili per azioni ed interventi di conservazione della biodiversità del parco. Il campo, organizzato da Giovanni Capobianco, naturalista ed operatore del CEDA Matese, si avvarrà del coordinamento scientifico di Rosario Balestrieri, inanellatore riconosciuto dall’ISPRA, e della collaborazione di ornitologi dell’ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale) che ha patrocinato l’evento, insieme al Parco Regionale del Matese.
“Il campo di studio degli uccelli che transitano e nidificano nell’area del Lago Matese - ha dichiarato Ferdinando Pirro (nella foto), Responsabile del CEDA Legambiente Matese - è solo la prima tappa di un progetto più ampio che prevede altre attività di monitoraggio ambientale di un’area di forte valenza naturalistica che purtroppo non gode di adeguata protezione, essendo le rive del lago classificate come Zona C, quella a più basso livello di tutela. Inoltre, la mancanza di personale preposto alla vigilanza, resa ancora più drammatica dallo spostamento delle unità di Polizia Provinciale che operavano nel Parco, vede nell’area del lago la frequente presenza di veicoli e il transito di quad e moto, campeggio abusivo, accensione di fuochi, abbandono di rifiuti, in dispregio a tutti regolamenti vigenti.” “Per difendere la fauna e la biodiversità in maniera efficace – continua Pirro – serve quanto prima ripristinare la piena operatività dell’Ente Parco del Matese, messo ormai nelle condizioni di non operare per la revoca della nomina del Presidente e addirittura per il ritiro di tutto il personale amministrativo distaccato da parte della Provincia di Caserta. Questa situazione è insostenibile: ecco perché Lipu, Legambiente e WWF hanno inviato un duro documento alla Regione Campania in cui si chiede di imprimere una svolta decisiva alla politica dei parchi regionali che, in assenza di una programmazione strategica chiara e risorse umane e finanziarie adeguate, rischiano di rimanere solo sulla carta”. Previste nei prossimi giorni le visite al campo di Maurizio Fraissinet, vice presidente ASOIM, Pino Falco, Presidente Parco Reg. Matese e Pasquale Raia, responsabile Aree Protette di Legambiente Campania.
Durante l’attività di ricerca, che si svolgerà dal 20 al 27 agosto, saranno svolte anche attività di educazione ed informazione ambientale a cura degli operatori del CEDA Matese, con avvistamenti guidati dell’avifauna.
Pietro Rossi
“Il campo di studio degli uccelli che transitano e nidificano nell’area del Lago Matese - ha dichiarato Ferdinando Pirro (nella foto), Responsabile del CEDA Legambiente Matese - è solo la prima tappa di un progetto più ampio che prevede altre attività di monitoraggio ambientale di un’area di forte valenza naturalistica che purtroppo non gode di adeguata protezione, essendo le rive del lago classificate come Zona C, quella a più basso livello di tutela. Inoltre, la mancanza di personale preposto alla vigilanza, resa ancora più drammatica dallo spostamento delle unità di Polizia Provinciale che operavano nel Parco, vede nell’area del lago la frequente presenza di veicoli e il transito di quad e moto, campeggio abusivo, accensione di fuochi, abbandono di rifiuti, in dispregio a tutti regolamenti vigenti.” “Per difendere la fauna e la biodiversità in maniera efficace – continua Pirro – serve quanto prima ripristinare la piena operatività dell’Ente Parco del Matese, messo ormai nelle condizioni di non operare per la revoca della nomina del Presidente e addirittura per il ritiro di tutto il personale amministrativo distaccato da parte della Provincia di Caserta. Questa situazione è insostenibile: ecco perché Lipu, Legambiente e WWF hanno inviato un duro documento alla Regione Campania in cui si chiede di imprimere una svolta decisiva alla politica dei parchi regionali che, in assenza di una programmazione strategica chiara e risorse umane e finanziarie adeguate, rischiano di rimanere solo sulla carta”. Previste nei prossimi giorni le visite al campo di Maurizio Fraissinet, vice presidente ASOIM, Pino Falco, Presidente Parco Reg. Matese e Pasquale Raia, responsabile Aree Protette di Legambiente Campania.
Durante l’attività di ricerca, che si svolgerà dal 20 al 27 agosto, saranno svolte anche attività di educazione ed informazione ambientale a cura degli operatori del CEDA Matese, con avvistamenti guidati dell’avifauna.
Pietro Rossi