CASERTA. Una dura reprimenda quella che la Ugl ha rappresentato a Caserta nella serata di ieri al convegno “Emergenza lavoro” organizzato dall’Associazione “Sei Caserta” di Luigi Falco. Un argomento ostico quello proposto dell’ex sindaco della città col quale si cono cimentati molti degli attori della impresa, del sindacato e della politica di terra di lavoro. A parlare per il sindacato guidato da Giovanni Centrella è stato il Segretario regionale del settore Agroalimentare della Ugl Campania Ferdinando Palumbo distintosi per un discorso asciutto e diretto che ha toccato i diversi punti della questione lavoro. Il sindacalista ha cominciato lanciando un appello alla serietà ed alla concretezza “Le dinamiche economiche ed occupazionali di questi anni non possono essere risolte né da Caserta né dalla Campania. Cominciamo da qui a dimostrare che il tempo della propaganda ad ogni costo deve lasciare spazio a quello della verità ed alla responsabilità”. Ha attaccato la politica Palumbo e lo ha fatto senza timori reverenziali: si è rivolto al Presidente della Provincia Zinzi, al Senatore Giuliano ed al Sottosegretario Cosentino, presenti in sala dicendo “I politici si sono dimostrati i peggiori dirigenti della provincia. Basta con gli spettacoli pietosi per scelta dei capogruppo, alle lungaggini per il varo delle giunte, basta con le dimissioni minacciate oggi e ritirate domani, basta con le dichiarazioni di guerra che i politici locali destinano alle altre province a scopo propagandistico ed elettorale, si abbia il coraggio di dire che la Campania deve crescere tutta assieme, la gente aspetta risposte non slogan”. E’ l’unico tra le decine di oratori convenuti a Caserta a ricordare che la frontiera europea del lavoro è la Flex security “che dovrebbe assicurare in regime di concorrenza sicurezza del reddito ed incentivi per il reinserimento dei lavoratori in tempi brevi a parlare di lavoro nero e di posto fisso (lo fa citando il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini ed il ministro dell’Economia Giulio Tremonti). E’ ancora l’unico a citare la riforma della contrattazione e la necessità di ricorrere al secondo livello per dirimere ed affrontare in maniera condivisa le problematiche imprenditoriali ed a ricordare la vertenza dei lavoratori del Cira. “Non è una battaglia di retrovia” afferma “bisogna sostenerla”.” Lavoro Nero, sicurezza, malavita, mancata attrattività dei territori ecco le piaghe che vanno debellate “conclude” nel frattempo puntiamo pure su settori anticiclici che fortunatamente rappresentano ancora le vocazioni tipiche di questo territorio”.
c.s.