Il Tribunale Amministrativo ha accolto il ricorso prodotto dalla dott.ssa Rosa D'Agostino, la quale chiedeva il riconoscimento di zona disagiata per l'area dell'Alto Casertano, nel piano strutturale dell'Asl (Ospedali, Ambulatori etc. etc.etc.)
PIEDIMONTE MATESE. Con sentenza depositata il 26 maggio, il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha stabilito che vanno considerate zone disagiate tutti i Comuni relativi ai Distretti Sanitari dell’alto Casertano, e non solo quelli della Comunità montana del Matese. "La conseguenza è che vi dovranno essere un maggior numero di medici in servizio, con quindi una più capillare assistenza sul territorio, proprio in quelle zone meno dotate di ospedali, e già sotto la scure del piano regionale di rientro": così è scritto in una nota dello Snami, sindacato nazionale autonomo medici italiani. Artefice del ricorso vincente è stata Rosa D’Agostino, Responsabile provinciale per Caserta dei medici in formazione e precari dello Snami, secondo la quale il ricorso apre in tal modo “la possibilità di nuovi sbocchi occupazionali per i medici precari storici, non solo nella ex ASL Caserta 1, ma anche in altre province, garantendo in tal modo ai cittadini livelli essenziali di assistenza sanitaria, attraverso il mantenimento dei presidi di Continuità Assistenziale già destinati alla chiusura. Questo risultato rappresenta la fase conclusiva di un lungo percorso di battaglie sindacali che apre nuovi orizzonti e nuove possibilità in ambito regionale”.La notizia è rimbalzata sino a Palermo, dove è in corso il congresso nazionale dello Snami. Qui il segretario nazionale Pasquale Orlando ha commentato positivamente la sentenza, definendola “la naturale conferma a ciò che da sempre abbiamo affermato sull’interpretazione della normativa relativa ai Presidi di Continuità Assistenziale”.
Nella foto l'Ospedale di Piedimonte Matese
Fonte: www.caiazzorinasce.info
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