Napoli - Demolizioni, avvisi di garanzia, abusi, lentezze burocratiche: si prospetta un inverno nel caos per Ischia e a otto mesi dal primo abbattimento le ruspe torneranno per eseguire le sentenze passate in giudicato che la Procura Generale di Napoli sta tentando di far eseguire malgrado l'opposizione dei sindaci dei centri abitati isolani. La celebre località campana diventa così un emblematico esempio della doppia faccia dell'intera nazione: da una parte bellezze turistiche senza eguali, dall'altra disparità e illegalità. Quest'ultima istanza coinvolge la famiglia Impagliazzo. La vicenda è però lontana dal classico filone della speculazione edilizia. In un zona dove imprenditori del campo alberghiero e della ristorazione avviliscono il territorio con mostri di cemento, violando qualsiasi norma ambientale, la dimora seppur abusiva dei coniugi Luigi e Raffaella rappresenta maggiormente il tentativo di soddisfare il diritto alla prima casa piuttosto che uno stereotipato malcostume italiano. "Risulta davvero arduo credere che un piccolo cittadino possa essere considerato un nemico pubblico da sconfiggere con ruspe e carte bollate". Queste le parole di Angelo Di Mauro, vice responsabile per la Campania dell'Italia dei Diritti, che aggiunge: "E' giusto che lo Stato assicuri la legalità, ma in un panorama economico infestato da conflitti d'interesse e furbizia sarebbe ancora più corretto che la ottenga con responsabilità, coerenza e buon senso. Il cittadino indifeso, novello Davide, vinto dallo strapotere di una titanica burocrazia, meriterebbe assistenza ed incentivi piuttosto che cieca intransigenza", conclude l'esponente del movimento guidato da Antonello de Pierro.
Fonte: Ufficio Stampa Italia dei Diritti
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