PIEDIMONTE MATESE. Sabato 12 dicembre con inizio alle ore 17, nella sala Minerva dell’Associazione Storica del Medio Volturno,Gran concerto d’autunno in onore di due grandi artisti della nostra terra: Enrico Caruso (nella foto) e Gino Mattera. L’evento è sponsorizzato dal Laboratorio IGEA di Piedimonte Matese con il patrocinio dei comuni di Piedimonte Matese e San Potito Sannitico. L’Associazione Storica del Medio Volturno, sottolinea il suo presidente dr. Pasquale Simonelli, fedele al motto “Colligite ne pereant”, vuole ricordare i due illustri personaggi affinchè i giovani non dimentichino chi ha reso note al mondo le nostre Terre”.Il ricco programma della manifestazione comprende proiezioni, filmati e brani dei due artisti con un concerto di canzoni classi- che napoletane eseguite da musicisti e cantanti locali. Al termine del concerto sarà offerto al pubblico presente un CD con le canzoni dei due grandi tenori e un libretto che ne illustra brevemente la vita. Il dr. Pasquale Simonelli, nella qualità di Presidente dell’Associazione Storica del Medio Volturno, porgerà i saluti al numeroso pubblico che certamente affollerà la sala; il coordinamento della manifestazione è affidato al prof. Italo Civitillo. Il programma musicale sarà eseguito dagli orchestrali Angelo Mastrangelo, pianoforte, Angelantonio Fevola, chitarra, Sandrino Gosta, contrabbasso, Maria Rapa, percussioni, Mimmo Civitillo, mandolino. Si esibiranno nel revival di canzoni i cantanti: Mario D’Ambrosa ( la voce del Matese) con Tu ca nun chiagne e A canzona e’ napule; Enzo Paone O sole mio e Santa Lucia luntana, Angelantonio Fevola con A vucchella e I te vurria vasà, Livio Di Buccio con Marechiaro e Reginella, Davide Navarra con Caruso (di Lucio Dalla). Gran finale con tutti i cantanti e il pubblico con la canzone. 'O SURDATATO 'NNAMMURATO- . I genitori del grande Enrico Caruso erano Piedimontesi ed emigrarono a Napoli al VI mese di gravidanza per una offerta di lavoro; Gino Mattera, nato a Taranto, visse sempre tra S. Potito Sannitico e Piedimonte Matese dove si trasferirono i genitori: il padre era dipendente della SME.
Michele Martuscelli