Piedimonte Matese. Il comune di Piedimonte Matese bussa ma la Regione non ha ancora aperto la porta dei finanziamenti richiesti per due importanti opere di cui una già avviata nel 2006 e largamente incompleta, anzi sospesa da circa due anni, come il parcheggio interrato in piazza De Benedictis (una vicenda complessa ereditata ed ancora al palo) con tutti i disagi che sta comportando quel cantiere fermo. Per il suo completamento sulla base di una perizia effettuata dalla nuova direzione lavori il comune ha richiesto quasi un milione e mezzo di euro con diversi canali e procedure per ottenere le risorse ma finora senza alcun riscontro e risultato , e così il cantiere rimane in bella vista attorniato dalle lamiere che ne delimitano l’area di (non) intervento. L’altro progetto su cui l’amministrazione comunale ha richiesto agli uffici regionali una cospicua provvista finanziaria è quello del recupero e del consolidamento statico del complesso dell’ex macello comunale in via Caso che l’attuale amministrazione ha indirizzato a sede di servizi sociali nel termine più ampio del termine. Non è andata bene neanche al macello cosiddetto nuovo in via Canneto, anch’esso incompleto, che il comune ha tentato di mettere sul mercato per venderlo con una procedura pubblica di alienazione ma senza esito. Due beni rimangono così ancora in cerca di destinazione funzionale nell’ambito della comunità del maggiore centro matesino. Specialmente in riferimento alla struttura dell’ex macello che sta letteralmente cadendo a pezzi ed in maniera sempre più diffusa. Sono diverse le ipotesi di utilizzo che sono state prospettate per restituire utilità pubblica al complesso: parcheggio, galleria commerciale con un cinema fino all’idea formalizzata due anni fa dalla giunta in carica (come attestano i piani annuali delle opere pubbliche) ma che non si è ancora tradotta in una progettazione reale. Se continua il silenzio degli uffici regionali non è detto che l’amministrazione debba prendere in considerazione l’ipotesi di fare ricorso a risorse private con il meccanismo economico gestionale del project financing sul modello di quanto realizzato con la piscina comunale. Ma è un ipotesi in cui naturalmente conta il metro e la misura della redditività patrimoniale come chiave decisiva per il coinvolgimento di privati investitori.
Michele Martuscelli