BAIA LATINA. Ritengo sia doveroso da parte nostra, come cittadini di questo territorio, ed in particolar modo personalmente nella qualità di Commissario provinciale dell’Associazione ASTRAmbiente, Associazione scientifica per la tutela delle risorse dell’ambiente, dichiara Michele Santoro (nella foto), ripercorrere alcune tappe che ci hanno condotto negli ultimi due anni per sensibilizzare le Istituzioni a ciò preposte in vista della conferenza di servizi tenutasi questa mattina presso il Genio Civile di Caserta e rinviata al 18 gennaio 2010 in quanto gli Uffici preposti non hanno depositato agli atti alcuni fondamentali documenti richiesti nella conferenza precedente. Per riaffermare, qualora vi fosse ancora bisogno, il nostro fermo diniego al tentativo di violentare da parte di altri il nostro territorio. In particolare, per quanto ci riguarda molto da vicino nelle previsioni del piano cave, il bacino estrattivo Dragoni_Baia e Latina è interessato per una estrazione di ben 238 milioni di metri cubi di materiale, ed un particolare poi non trascurabile da parte nostra, il Comune di Pietravairano è interessato alla delocalizzazione dell’attività della Società Moccia S.p.a.. Come spesso accade, per la grave problematica di questi giorni, bisogna prendere atto con rammarico che, anche in questo caso la zona del medio Volturno è stata abbandonata e se stessa senza che le Istituzioni o peggio ancora senza che i rappresentanti politici del territorio siano intervenuti a difesa prima del territorio, dell’ambiente e poi dei cittadini. Per questi motivi, riteniamo essenziale prima di tutto informare correttamente i cittadini non tanto su quello che è accaduto ma soprattutto di quanto si prevede che accadrà. Prevedere la delocalizzazione dell’attività estrattiva della Società Moccia S.p.a., da San Clemente di Caserta, e prevedere la sua futura localizzazione nel comune di Pietravairano a ridosso del confine con il Comune di Baia e Latina, significa infliggere un colpo mortale all’ambiente naturale incontaminato della media valle del Volturno e alle attività economiche agricole produttive del territorio. Se la delocalizzazione dell’attività della Società Moccia S.p.a., è stata posta quale condizione essenziale per localizzare e finanziare il Policlinico di Caserta, allora non riesco a capire i motivi per i quali la Regione Campania non si è accorta che a pochi metri dal costruendo policlinico vi fosse in attività un cementificio con annessa attività di cava. E grave, a mio avviso, leggere in una delibera di Giunta Regionale, per l’esattezza la n° 1500 del 2008, che l’attività del cementificio e della cava è incompatibile con il costruendo policlinico e con la crescita demografica della città, come se quando qualcuno ha deciso di costruire o comprare una casa in quella località non sapesse già dell’attività del cementificio e della cava. La loro è stata una libera scelta, e non è giusto che oggi siamo noi cittadini di queste terre a pagare un prezzo enorme per scelte che non ci appartengono. Se quello che abbiamo avuto modo di apprendere in questi giorni risulta al vero, allora tutto quello che stiamo cercando fare per chiamare i cittadini alla mobilitazione diventa tutto una farsa in quanto la decisione presa viene da lontano senza che i nostri amministratori abbiano avuto l’accortezza di accorgersi di quello che in altre sedi altri avevano deciso a danno del nostro territorio. Ed allora appare ancora più strano che le Istituzioni, quando potevano opporsi allo scempio, hanno taciuto o ignorato. Personalmente, negli ultimi anni, ho partecipato a tutte le conferenze di servizi indette dal Genio Civile di Caserta. Quello che mi ha sorpreso, più di tante altre cose strane, è stata la prederminazione di una regia occulta ad eliminare sul nascere ogni parere contrario alla realizzazione di quanto altri hanno deciso senza il consenso dei cittadini del territorio, come se tutti noi non avessimo nessun potere decisionale rispetto a quanto deciso in altre sedi. Tutti ricordiamo per esempio che in una delle prime conferenze di servizi un rappresentante di una Istituzione che doveva dare il parere ambientale era contrario a ciò, puntualmente nella conferenza successiva fu sostituito da altro funzionario che espresse parere favorevole. In un’altra conferenza di servizi, la responsabile del PIT Monti Tribulani, dichiaro che all’interno delle aree PIT l’attività di cava e quindi del cementificio non era compatibile con la vocazione del territorio. Nella seduta successiva fu detto ed argomentato esattamente l’opposto. In una conferenza di Servizi per l’ampliamento di una cava in Provincia di Caserta, il funzionario del settore foreste della Regione Campania, ha espresso parere negativo all’ampliamento di una cava già esistente motivando il diniego in quanto sull’area insiste il vincolo di rimboschimento, cioè si trattava di un’area totalmente priva di vegetazione dove dovrebbe essere realizzato il rimboschimento 8dopo averci portato evidentemente del terreno vegetale). Invece lo stesso funzionario, esprime parere positivo alla realizzazione della cava in località monte Monaco evidentemente non accorgendosi che tutta l’area è coperta da fiorente vegetazione e che quindi la stessa è vincolata ope legis da leggi dello Stato Italiano. Premesso preliminarmente, che l’Associazione ASTRAmbiente è contro ogni forma di attività estrattiva o meglio più in generale è contro ad ogni attività che possa mettere in pericolo l’ambiente naturale, ritenendoci fortemente impegnati nella difesa dell’ambiente contro ogni sopruso. La difesa dell’ambiente in cui viviamo deve rappresentare, per ognuno di noi, un punto irrinunciabile rispetto all’appartenenza politica in quanto rappresenta, il rispetto verso le future generazioni per l’utilizzo che ci hanno consentito dell’ambiente naturale ed alle quali abbiamo il dovere di consegnarlo integro. Prevedere la localizzazione di attività estrattive in una zona unica per le sue bellezze ambientali naturali, o peggio prevedere la delocalizzazione di attività già esistenti in altre parti della provincia di Caserta e decidere di spostare tali attività in zone incontaminate ove il rispetto e la tutela delle risorse ambientali e della natura in generale è grazie al cielo ancora visto come una priorità rispetto agli scempi ambientali che si vedono in altre zone, appare veramente vergognoso. Detto quanto innanzi, l’Associazione ASTRAmbiente esprime la propria totale ed incondizionata contrarietà nei confronti di tutto quanto in atto perpetrato a danno del territorio dell’intera valle del medio Volturno rimarcando la propria totale disponibilità a sostegno di tutte le iniziative di lotta necessarie per scongiurare lo scempio ambientale previsto ed annunziato.
Pietro Rossi
Pietro Rossi