SESSA AURUNCA. Scatta la protesta presso gli impianti Manucor. I lavoratori addetti a tutte le linee produttive, compresi gli impiegati, hanno incrociato le braccia per quattro ore e la situazione è divenuta molto accesa. Terreno di scontro l'uso delle ditte esterne per alcuni lavori all'interno della struttura. Su questo punto i sindacati ed i lavoratori tutti sono stati eloquenti la scorsa settimana: tenere fuori dai cancelli tali ditte affinché gli esuberi possano rimanere nello stretto indispensabile, anche perché molti di quei lavori sono alla portata degli operai Manucor. L'azienda dal canto suo non ha raccolto l'appello e già precedentemente ha manifestato la volontà di utilizzare tale tipo di manovalanza. Alle ore sette del mattino di ieri le ditte esterne hanno timbrato regolarmente cartellino ed immediata è stata la risposta dei rappresentanti sindacali. Questi ultimi hanno stilato un invito all'ingegner Bianchi (responsabile manutenzione) affinché evitasse l'uso di tale forza lavoro nel proprio settore di competenza, anche perché due dipendenti messi in cassaintegrazione sono affidati a tale area e possono svolgere regolarmente servizio. L'invito non è stato raccolto ed è scattata l'agitazione. Lo sciopero è durato dalle ore 12 alle ore 16 (le prime due ore per il turno mattutino, le altre per quello pomeridiano), ma al termine dell'agitazione gli operai non sono potuti tornare a lavoro: l'azienda ha chiuso le linee produttive fino a orario da stabilirsi. Motivo di tale serrata i tempi tecnici di ripresa della produzione, che, secondo l'azienda, si aggira su diverse ore per le aree a lavorazione “calda” e, dunque, la produzione di ieri è stata del tutto inficiata dallo sciopero. Fonti sindacali annoverano anche motivi di sicurezza nella serrata e che l'azienda pare abbia dato l'accesso alla struttura ai soli impiegati, per i quali non sussisterebbero problemi di incolumità fisica. Allo stato attuale non si conosce quando si ricomincerà a produrre, ma contro ogni possibile evenienza i lavoratori hanno deciso di allestire un presidio permanente dinanzi ai cancelli in attesa di giudizio. Sul posto sono giunte anche le forze di pubblica sicurezza del territorio (Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca e Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza della stessa città) per controllare lo svolgimento dell'azione sindacale. Erano presenti altresì le autorità politiche della città aurunca ad iniziare dal sindaco Luciano Di Meo, passando per alcuni assessori e per i consiglieri comunali Marco Passaretta e Lorenzo Fusco. Il sindaco Di Meo, nella fattispecie, ha potuto portare una lieta notizia alla massa di lavoratori. La fascia tricolore ha annunciato la data del tavolo regionale richiesto nei giorni scorsi per il 22 ottobre prossimo alle ore 17, ovviamente in Regione, su tale tavolo si sono spesi molto sia l'Amministrazione comunale aurunca sia il capogruppo regionale del Partito Socialista Gennaro Oliviero. Infine, le ultime note di colore dell'intensa giornata Manucor: l'ingegner Bassano, in tutto questo marasma, non era presente nell'impianto e pare non sia stato reperibile per i sindacati per tutta la giornata di ieri; e l'incontro in Prefettura previsto in data odierna si preannuncia fortemente contestato ove si materializzerà la presenza delle rappresentanze dei lavoratori sebbene sussistano molte probabilità di assenza totale della parte sociale.
Elio Romano